Continuando la rassegna delle schegge di divino in questo mondo (almeno per me ovviamente).
Quando ero piccolo sono cresciuto con i grandi classici della musica classica: il genio di Johan Sebastian Bach, il volto burbero di Ludwig van Beethoven ma soprattutto lui: il più grande - e inimitabile - Wolfgang Amadeus Mozart. Ancora oggi al sentire ogni singola nota di Mozart mi viene la pelle d'oca. Costrinsi i miei genitori a farsi ottocento chilometri in un giorno per arrivare fino a Salisburgo a visitare la sua casa natale...
Poi però si cresce, i gusti evolvono...beh, già il Rach3 suonato da Horowitz mi aveva abbastanza toccato. Bene, ora lo posso dire: questo è il pezzo di musica classica più bello che abbia mai sentito. Spero ovviamente di trovarne un altro un giorno che sappia emozionarmi come questo.
O forse no, mi tengo stretto questo qui.
"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")
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