"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")
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mercoledì 6 luglio 2011

DI TUTTO UN PO'

Siamo arrivati all'ultimo post di questa avventura. Domani sarò sull'aereo e non ho intenzione di scrivere in giornata, perciò oggi cercherò di fare, per quanto sia impossibile, un mini-bilancio di questa esperienza, per punti salienti:
1. SVEZZAMENTO: parola probabilmente non delle più delicate ma che rende bene l'idea di quel taglio alla vita in famiglia come sempre concepita. Non so dire se il processo sia completamente concluso. Di certo però questa indipendenza conquistata non mi è affatto pesata, se comparata ad altre cose. E questo credo sia il primo punto assolutamente positivo.
2. AUTOCOSCIENZA: questa già è più difficile. Volevo scrivere solitudine, ma gli viene associato un significato troppo negativo per essere la parola prescelta. Con autocoscienza invece intendo quel processo per cui, avendo tanto tempo da passare con sè stessi, ci si inizia a conoscere, a farsi compagnia, in altre parole a "bastarsi da solo". La cosa è meno banale di quanto può sembrare. Bisogna saperci fare con sè stessi. A volte siamo davvero i nostri peggiori nemici.
3. RAPPORTI UMANI: in effetti in questi mesi, nonostante i lunghi momenti passati solo con me stesso, non mi sono mai sentito veramente solo. I mezzi di comunicazione infatti mi hanno permesso di sentire sempre fissa la presenza delle persone più care: famiglia, amici, parenti e tutti coloro che hanno voluto darmi anche una voce di saluto o di incoraggiamento. In particolare la cosa straordinaria è avere avuto la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della frase che il parroco del MIT disse durante un'omelia: "How do you spell love? I spell it T-I-M-E". E' vero, l'amore, inteso come sentimento ampio e generale, lo si dimostra anche a migliaia di chilometri di distanza. Le persone importanti sono state per me sempre presenti, e sottolineo sempre, ogni qual volta avevo bisogno di un aiuto. Alcuni di loro hanno preso un aereo da soli e si sono imbarcati in un viaggio in solitario solo per venire a trovarmi. Sono cose belle, importanti. E questa è una cosa che fa bene a tutti noi, immagino, vedere che non c'è oceano che possa separare qualcosa di importante.
4. AMORE: inteso in un senso più classico, invece, è stata una costante durante questi mesi. Era facile pensare che il tempo, la distanza e le nuove conoscenze potessero in qualche modo migliorare la cosa. Al giorno d'oggi invece continuo a stare spesso lì con la testa, anche se per domandarmi il perchè di quello che mi sembra un distacco voluto. In realtà saranno mia congetture (pippe) mentali, dove soprattutto non ho nemmeno nessun titolo per intervenire. Però quando senti quella fitta allo stomaco e quella sensazione di essere di troppo, di essere troppo ingombrante per motivi imprecisati, non si può dire che la cosa sia passata.
5. STUDIO: forse avrei dovuto scriverlo prima, ma come sempre preferisco parlare di cose importanti. Mi sono fatto un bel bucio, non c'è dubbio. Weekend interi passati chiusi in stanza o in ufficio a studiare, scrivere la tesi, correggere il libro e chi più ne ha più ne metta. Le due classi seguite, le lezioni. Insomma, da questo punto di vista, nulla da dire veramente. Ma neanche ne avevamo dubbi. D'altronde lavorare con questi professori è stato un qualcosa di unico e forse irripetibile. E allora non c'è che da esserne davvero felici. Il lavoro tra l'altro mi sembra che sia stato apprezzato. E questo per me è la soddisfazione forse più grande.
6. FUTURO: pallino fisso (credo giustamente) per tanti lunghi giorni, ha visto l'ennesima scelta di una vita che sembra proporci scelte sempre più difficili. Il dottorato, che da sempre avevo scartato a priori, sarà quasi certamente il mio futuro prossimo. Vado via con la coscienza pulita di aver fatto il possibile per essere ammesso. Se i fondi non verranno trovati o, ancora più divertente, verranno trovati dopo che io ho accettato la Francia poco male: vedere ultimo punto.
7. STORIA: ripensavo l'altro giorno che sono partito con la crisi in Egitto, l'inizio della Primavera Araba. La prima volta che sono stato a Boston c'erano a Copley Square manifestanti egiziani che manifestavano contro Mubarak. Abbiamo avuto poi la crisi in Libia, il terremoto/tsunami, i referendum, solo per citare in maniera sparsa gli eventi che più hanno segnato questi mesi. Che non si può dire non lasceranno una traccia sui libri di storia dei nostri figli.
8. BLOG: un pensiero se lo merita anche lui. Una presenza quotidiana per me, per sapere che le persone care sapevano cosa stavo facendo, anche se magari non potevo sentirle a voce. Un modo per farvi partecipi, in maniera trasparente senza aver paura di scrivere, quello che mi passava per la testa. Certo, a volta avrei potuto essere più esplicito. Ma il tatto e la mia passione per un che di criptico mi hanno fatto agire diversamente. Non credo che questo tolga valore a quello che questo blog ha rappresentato. Per me sicuramente. Per voi, spero altrettanto.
9. FEDE: gli ultimi saranno i primi, e questa di sicuro doveva essere la prima. L'ho messa in fondo non per importanza, ma perchè di solito è quella che si ricorda di più. L'essere venuto qui, le preghiere per me e per tutte le persone care di questi mesi (per i loro problemi anche più banali come trovare casa fino alla loro vera felicità), un futuro che spesso è sembrato incerto e nuvoloso, sono state sempre aiutate e supportate dalla consapevolezza della Mano di Chi ci guida. E questo mi ha dato grande forza, anche nei momenti più duri. Che, altrimenti, sarebbero stati veramente veramente bui.

Ho dimenticato, ne sono sicuro, cose importantissime. D'altronde mi perdonerete: una valigia da finire, un'ora tarda che neanche voglio pronunciare, una partenza che mette emozione.
Solo un paio di ultimi pensieri: il primo, per il gruppo di Harvard, che oggi mi ha regalato due foto di tutti noi insieme. Sono straordinari e pazzi, mi mancheranno.
Il secondo: come tutte le cose che hanno avuto un'importanza capitale e che poi in parte la perdono, non toccherò questo blog per un po'. Ho bisogno di smaltire l'emozione che le cose scritte in questi 5 mesi mi provocheranno. Di sicuro, ci si potrebbe scrivere un libro. Sarebbe bellissimo. Poi lo comprerei solo io, ma questa è un'altra storia. E (come diceva Micheal Ende in un libro il cui titolo ben si presta a chiudere questa avventura, "La Storia Infinita") "dovrà essere raccontata un'altra volta".

martedì 5 luglio 2011

JULY 4th

Il giorno dell'Indipendenza, giornata mitica di cui mi parlò addirittura Todreas al nostro primo incontro, è andato molto bene. Sveglia tardi, nel pieno rispetto della tradizione festaiola, con tanto di muffin portati dalle ragazze da Dunkin' Donuts. Ovviamente non li ho toccati :) Dopo un (bel) po' di tempo su skype per faccende importanti, piscina con gli altri mattacchioni, con tanto di partita a pallanuoto con una palletta improponibile di plastica forata da utilizzare insieme a una mazza da baseball per fare giocare i bimbi. Però è stato troppo divertente. Ridendo e scherzando si è fatto quasi ora di cena, che abbiamo passato al ristorante dell'albergo. Per carità, tutto buono, ma non ci puoi fare aspettare 3 ore per un piatto e mezzo ciascuno. Niente mancia. Però i dolci erano squisiti :D:D Prese poi tutte le nostre cose (ed erano tante, vi assicuro che erano tante!!) ci siamo rimessi in viaggio verso Harvard. Durante il tragitto numeri di Alex lo svizzero, che non solo ha organizzato una gara tipo Sarabanda tra di noi, ma soprattutto ha messo American Idiot dei Green Day, scatenando la risposta piccata della compagna di stanza (americana) di Chiara, visto che era proprio il 4 luglio. Lui, un mito. Sulla metro come al solito il soggetto me lo becco io, un signore abbastanza avvinazzato che ha cominciato a parlarmi in modo molto confuso del mondiale di calcio femminile, scatenando l'ilarità degli altri che mi vedevano parlare con questo tizio. Io ho cercato di dargli corda il più possibile poverino, anche se non sempre si seguivano i suoi ragionamenti. Tornati ad Harvard, giusto il tempo di uscire per andare (di nuovo, non è stata colpa mia!!) a mangiare qualcosa: e a quel punto non ho resistito a mangiare dei bei pancakes, che ancora mancavano all'appello in questi cinque mesi americani. Tornati poi in stanza di Alex cantando (io e altre due del gruppo) canzoni di Britney Spears che hanno fatto la storia, ci siamo rimessi a fare la "sarabanda". Ma domani loro hanno di nuovo lezione, e la serata è finita relativamente presto. La passeggiata di ritorno notturna, ormai, è uno dei piaceri della vita ;)
Per adesso accenno soltanto una cosa che credo tratterò meglio domani sera: c'è stato un momento della serata in cui a pensare di tornare a casa, m'è presa veramente a male. E forse, in questo caso, tanto male non è.

lunedì 4 luglio 2011

5 MINUTI DI PAUSA

Scrivo adesso che ho 5 minuti per aggiornare la situazione.
La giornata di oggi ha visto lo smaltimento delle tossine della serata di ieri. Nonostante tutto abbiamo retto benone tutti. Siamo andati al centro commerciale a comprare delle scemenza varie (tra cui alcune veramente irraccontabili :P), per poi andare a casa della compagna di stanza di Chiara a cenare. Tanta roba, sia alla brace che cucinata, molto buona, e una vasca da bagno piena di birra. Incredibile. Dopo qualche giochino vario tra di noi e i figli dei padroni di casa, che prima mi hanno fatto disegnare una lampada copiata dall'originale e poi, fomentatissimi con Dragon Ball, ben due Goku con cartone in pausa in TV perchè avevo detto loro che al volo così non lo avrei saputo fare, ho scoperto di avere una grande vena artistica. I bambini si sono azzuffati su chi prendeva il primo disegno (ovviamente ha vinto il più grande), il più piccolo con gli occhioni mi ha chiesto di farne un altro a lui che ho fatto al volo prima di tornare in albergo mentre gli altri già mi aspettavano in macchina. E' venuto anche meglio de primo, e il bambino contentissimo mi ha chiesto di firmarlo che se lo attacca in stanza. Gli ho fatto anche la dedica, mi ha detto che avrei un futuro come grafico. Forse dovrei ripensare alla Francia, in effetti.
PS: ho vinto tre gare su tre a gargarozzo...che stile

domenica 3 luglio 2011

PARTY

In un venerdì sera che ancora non è finito (dopo tanto divertimento in stanza nostra che è diventato invivibile... meno male che l'albero sul mare è della zia della compagna di stanza di Chiara!!) ci avviamo verso la fine serata... Una giornata che mi ha visto dormire per ben 3 ore e mezza, passare una mattinata memorabile a giocare a schiaccia 5, schiaccia 7 e tedesca del prato della residenza harvardiana di Chiara con lei e altra gente per poi muoverci e andare sul mare dove ci troviamo adesso.
Cena meravigliosa a base di polpa di aragosta buonissima che ha anche pagato Chiara...dovrò offrire qualcosa prima di partire a questi mattacchioni che mi hanno accettato nel gruppo... In tutto questo la serata non so quanto andrà avanti ancora, io non mi areggo in piedi ma per dovere di cronaca dovevo aggiornarvi. Qualsiasi cosa succeda infatti, il mio cuore e la mia mente sempre con voi saranno. Ovunque vi troviate.

sabato 2 luglio 2011

NOTTETEMPO

In questo tempo ormai senso sballatissimo del tempo che ormai ho scrivo tardissimo per dormire pochissimo stanotte. In tutto questo ho i panni in lavatrice e devo aspettare che finisca a lasciarli ad asciugare nottetempo.La giornata di oggi, cominciata mooolto tardi: in realtà la prima cosa da raccontare è successa ieri notte, più o meno a quest'ora, quando andando al bagno ho incontrato Wei Chun per fuori la porta. Oggi è partito, quindi è stato il saluto finale. Quanto che mi si è filato, era troppo di fretta. Come molti qui, d'altronde. Il pomeriggio sono andato al dipartimento a portare un opuscolo a Driscoll che mi ero dimenticato di dargli...con la scusa ho fatto qualche foto-ricordo...

Sono andato poi a Boston a chiedere informazioni all'Apple Store per Darione, e ora sono tentatissimo da comprare un iphone o un ipad io stesso. Questo anche se ho un bel cellulare nuovo che mi aspetta a Roma e ho paura che l'ipad l'userei poco. Dannato consumismo, vedremo.
La sera cena-giapponese con i soliti ignoti e serata passata più a parlare di cose interessanti che per locali. Alla fine è sempre bello confrontarsi con certa gente da tutto il mondo.
Domani si parte per il weekend del 4 luglio: i genitori della compagna di stanza di Chiara hanno tipo un alberghetto non so dove poco a sud di Boston e andiamo lì per un paio di giorni: altra esperienza che ha senso fare. Alla fine rimane poco: la lavatrice che è in corso, molto probabilmente sarà l'ultima. Se ripenso alla prima - la celeberrima volta che misi le monete in quella ancora funzionante prima e poi feci partire l'altra prima di mettere dentro i panni - un po' mi mette malinconia. Però in compenso, essendo scaduta l'ID, sono tornato alle famose monete: la vita, a volte, è davvero ironica.

venerdì 1 luglio 2011

EMOZIONI

Non è la canzone di Battisti che ispira il titolo a questa giornata, bensì quello che ho davvero provato. Cercherò di fare un po' di ordine tra i pensieri un po' confusi di questa nottata con qualche bicchiere di vino e una lattina di birra sul groppone.
Oggi avevo la riunione con Todreas e Driscoll. E' andata benino. Ma era l'ultima. Non ero preparato psicologicamente a questa eventualità - ero sicuro li avrei potuti salutare la prossima settimana - ma così è stato. E allora mi sono dovuto sentire dire da Driscoll (che ricordiamo, è uno degli ideatori del progetto su cui Terrapower, società finanziata da Bill Gates, sta investendo miliardi di dollari, vedere qui) "Grazie per il tuo lavoro". Mi veniva da rispondere: "qui non ci siamo capiti chi è che deve ringraziare chi!", ma questi sono i Professori qui. Todreas mi ha ringraziato soprattutto per il libro, ha detto che è stato un lavoro importante e che mi inserirà tra gli altri ragazzi nei ringraziamenti del libro. Ancora non ci posso credere. Inoltre ho chiesto a Todreas - non potevo rimanere tutta la vita con questo dubbio - sulla famosa storia di Forsberg e dell'ammissione. Mi ha detto che per sua esperienza se Forsberg non dice niente si vede che non ha fondi. Se fosse così, tutte le mie responsabilità sulla mancata ammissione verrebbero meno. L'ho salutato non credendo ancora a quello che stavo facendo. In ogni caso ci terremo in contatto, tra le ultime cose della tesi e, spero, anche in generale dopo aver finito.
Tornato in ufficio le cose non sono andate meglio: oggi mi scadeva la carta, la famosa MIT ID di cui parlavamo la prima settimana in cui sono stato qui (ieri mi sono riletto i post di quel periodo...). Non potrò rientrare in ufficio, a meno di non citofonare al portone del palazzo o beccare qualcuno che entra e imbucarmi. Io per sicurezza ho tolto tutto. Le foto lo dimostrano. La sensazione di togliere tutta è stata brutta, oggettivamente. In quella scrivania mi sono costruito il mio mondo, con lo schermo, il mouse, la marea di fogli foglietti e fogliacci, i bicchieri sporchi di caffè e tutto il resto. Vedere alla fine un tavolo vuoto di nuovo è stato brutto. Così come togliere tutto, qualsiasi traccia della mia presenza lì. Ho lasciato in realtà la Palma Pasquale che avevo appeso: è un simbolo per chi arriverà in quell'ufficio.

Come se non bastasse ho sentito poi i miei, che mi hanno detto che a Roma sono arrivati documenti ufficiali dalla Francia, in cui mi chiedono conferma dell'interesse per il dottorato lì entro 10 giorni. Appena torno a Roma lo manderò, in assenza di vere alternative. Ma anche quello, una bella emozione.
Come se non bastasse, sto provando ad subaffittare la stanza per il periodo in cui non sto qui. Ero già in parola con un ragazzo per il periodo tra il 12 e il 22 luglio (ho responsabilità fino al 31 luglio) quando mi contattano delle persone per tutto il mese. Sempre per essere corretto scrivo a questo ragazzo spiegando la situazione e dicendo la verità. Lui in tutta risposta, in vece che arrabbiarsi, mi ha detto che mi pagherà 100$ di più del dovuto per il mancato incasso. Qualcuno un minimo carino ancora c'è in giro. La stanza è sua. Per adesso ci rimetto sempre un po', però pazienza, chissà che non riesca ancora ad affittare la stanza per il periodo in cui è libera.
La serata come al solito con gli harvardiani. Sono contento per due motivi: 1) siamo andati al cinese, che è sempre meglio di qualsiasi ristorante etnico strano (tranne forse che del tibetano, anche se in realtà quello di stasera era un hong-konghese); 2) dopo la cena siamo rimasti a giocare in stanza di Alex, ad un divertente gioco di carte un po' alcolico. Sono contento perchè mi sono emancipato da Chiara e sono rimasto anche dopo che lei se n'è andata a dormire. Mi sono divertito con loro. Al ritorno in stanza - a piedi, come sempre - i pensieri sono tornati tutti, sia quelli della mia mente che del mio cuore. Però, almeno per un po', siamo riusciti a coprirli sotto al tappeto. Ora che ce li abbiamo davanti di nuovo, almeno potremo dire di aver passato una serata divertente.

giovedì 30 giugno 2011

-1

Quando oggi mi sono reso conto che manca solo una settimana al ritorno a casa mi ha fatto una stranissima impressione. Come sempre, finchè si guarda il traguardo non si vede l'ora che arrivi. Poi però, una volta arrivati, ci si sente strani. Ho cominciato perciò quel tremendo trip mentale di guardare le cose come se fosse l'ultima volta che le guardo - l'ufficio, la stanza, la città intorno a me - che credo mi porterò avanti fino a mercoledì prossimo.
Detto questo poco altro: ho finito di scrivere e quasi di impaginare la tesi, spero che domani mi correggano solo piccole cose da aggiustare facilmente. Poi dovrò solo aspettare Tyrell che torna dalla conferenza - ci ho parlato oggi per chiarirgli quello che mi servirebbe riuscisse a chiedere.
Cena sempre con gli harvardiani. Chiara era un po' giù di morale stasera, gli altri un po' al solito. Siamo andati in un posto carino sempre zona Harvard neanche troppo costoso, dove mentre stavamo pagando è scattato l'allarme antincendio e ci hanno fatto evacuare. Nonostante la tentazione di fare "er vento", siamo rimasti li fino a quando il cameriere (scocciato fracico) ci è venuto a fare i conti e a prendere i soldi. Certo, la cena gratis sarebbe stata una chicca, ma ci accontentiamo.
Domani riunione con Todreas e Driscoll. Ultima? Forse no, mi aspetto di rivederli se non altro per salutarli. Nel qual caso, mi dovrò preparare, per la prima volta da quando li conosco, il discorso da fare.

mercoledì 29 giugno 2011

REACTOR BABY

La giornata è stata segnata da quella sensazione di risultare di troppo all'unica persona a cui non si vorrebbe risultare di troppo. Mi ha accompagnato tutto il giorno.
Sono andato in ufficio presto (relativamente) a finire di scrivere quelle poche cose che mi mancano (domani finisco, anche perchè giovedì ho riunione) e a cominciare a fare un po' di ordine tra i chili di fogli che ho accumulato in questi mesi. Se non fossi una persona che si lega anche agli oggetti più inutili butterei tutto e via. E invece mesà che tornerò a Roma con qualche chilo di fogli in più, sperando che alla check in non rompano.
Il pomeriggio ha visto una partita a basket con quelli del dipartimento. La buona notizia è che ho fatto addirittura due canestri (!!!) di cui uno incredibilmente da tre punti...quando si dice la fortuna :) Le brutte notizie invece sono che la gente ancora quasi manco mi saluta, tranne un paio forse: anche Alex, il ragazzo con cui avevo corretto il capitolo 11 del libro di Todreas nonostante quell'esperienza in comune non mi dice manco ciao. Boh, io non so la gente come sta qui sinceramente, a volte me lo chiedo. L'altra notizia, in realtà nè bella bè brutta, è che ho parlato con Stefano del prossimo anno. Mi aveva detto Giancarlo che lui era sempre stato un fautore del fatto che io dovessi a tutti i costi rimanere qui. Invece al mio discorso mi è sembrato comprensivo. Ora la domanda è: è Giancarlo che esagerava per portarselo dalla sua parte oppure è lui che un po' facendo buon viso a cattivo gioco mi ha dato ragione su alcuni cose, della serie proprio Dije de sì? La domanda non mi lascia indifferente.
La sera siamo andati con i soliti harvardiani a cena: dovevamo andare dal greco vicino Harvard Square, ci siamo ritrovati a Boston in un posto carino che avevo sempre visto da fuori a Newsbury Street. Loro sono molto carini, anche se stanno consolidando giustamente le loro amicizie e io da questo rimango un po' fuori. Tornando a casa sono passato davanti al reattore. Quello, insieme ai pensieri di cui sopra, hanno un po' scatenato la mia anima NERD. Alla fine, meno male che mi piace quello che studio. Almeno questa è una soddisfazione.

martedì 28 giugno 2011

SERATE HARVARDIANE

Dopo una giornata passata senza grosse pretese, chiuso in camera a sonnecchiare e perdere tempo, nel pomeriggio la giornata si è un po' movimentata. Primo perchè non so dove ho trovato la voglia (forse il fatto che ho riunione giovedì un minimo di prescia me la mette...) per finire di scrivere l'ultimo capitolo della tesi, quello su cui ho lavorato in queste ultime settimane. Ora manca da rifinire qualcosa, qualche dettaglio, aspettare (se mai arriverà) qualche informazione dall'esterno ma il grosso si può davvero dire che è fatto. E questo mi dà grande soddisfazione.
La sera sono uscito ancora col gruppo harvardiano. Si sta bene con loro, sono persone molto solari. Forse perchè per la maggior parte sono europee e mediterranee in particolare. Siamo andati a prendere un pezzo di pizza da Pinocchio's, pizzeria al taglio sulla falsa riga delle nostre, con poster dell'antica Roma, la cartina politica dell'Italia, due poster con le formazioni di calcio campioni del mondo nell'82 e nel 2006 e con pizzettari palesemente nordafricani. Forse il proprietario sarà italiano, chi lo sa. Siamo poi andati a casa di un tizio a buffo che aveva invitato un po' di gente ugualmente a buffo, e siamo stati un po' li, a conoscere un soggetto abbastanza ubriaco americano che studia proprio a Harvard, un russo provolone, un indiano, un francese di Aix-en- Provence (dove dovrei andare eventualmente a vivere in Francia) e qualche altro tizio vario tra cui un belga e un mezzo-italiano cittadino del mondo. Alla fine, vivere un po' anche la vita di Harvard è un'esperienza anche questa. Finchè si sta bene, meglio così ;)
Il rientro ovviamente a piedi anche stasera, ma con la vescica vuota è tutt'altra storia! :D

lunedì 27 giugno 2011

SUMMER SCHOOL STUDENTS

In una giornata che doveva prevedere la Messa per il Corpus Domini e una passeggiata pomeridiana con Chiara e chi con lei, si è rivelata di tutt'altro indirizzo. La Messa è colpevolmente saltata (ma Mi perdonerà per questo) per motivi vari. Il pranzo veloce, un pomeriggio passato tra genitori, golf (stavolta il putt d'oro non ha fatto il suo dovere ma proprio mentre stavo vincendo hanno deciso di squalificarmi...golfopoli!!!!) ed altri aiuti, per quanto mi è possibile, sembravano far scivolare la giornata verso il solito mortorio. Chiara non si faceva sentire. E invece eccola poi che mi manda un messaggio dicendo che la sera andavano con un po' di gente che aveva conosciuto ad Harvard a mangiare dal messicano e se volevo andare. Siamo andati, dopo aver aspettato mille ore gente che aveva riunioni di dormitorio varie (per spiegar loro, tra le altre cose, che se vogliono fare un party in stanza con più di 10 persone devono chiedere l'autorizzazione..ahahah, bella battuta!!), a questo ristorante. Eravamo: io, Chiara, due americane, tre greche, uno svizzero e una scozzese. Peggio de na barzelletta. Dopo la cena si è aggiunto un altro americano, un'altra greca, e siamo andati nella stanza dello svizzero a chiacchierare un po'. Fatto sta che è stata una piacevole serata, come ce ne sarebbero dovute essere molte altre. Ma tant'è.
Sulla via del ritorno, dopo aver scoperto che la metro era chiusa, che non volevo prendere il taxi e che la prima direzione di Mass Ave che avevo preso era quella sbagliata, ho imparato una cosa fondamentale. Camminare a lungo con la vescica gonfia è davvero molto brutto.
Sula via dell'andata, sempre a piedi per le meravigliose stradine interne di Cambridge, ho visto questo. Mi ha fatto veramente troppo ammazzà da ride.
In entrambi i casi la mappa che dico io mi ha sempre accompagnato. Come al solito, come sempre.

domenica 26 giugno 2011

HARVARD LIFE

Quando Chiara mi disse che sarebbe venuta ad Harvard a fine giugno era probabilmente marzo e io vedevo quel periodo come così lontano che chissà quando sarebbe arrivato. E invece oggi è arrivata, la sono andata a prendere all'aeroporto e siamo andati insieme alla sua residenza. Inutile dire che è un posto a dir poco clamoroso, anche se la stanza è un po' vecchiotta (meglio la mia alla fine!). Però lo location oggettivamente spigne. Detto questo niente di particolare: mattinata passata tra un sonnecchio e gente varia, pomeriggio così, sera solita (Chiara non ben capito che riunione aveva stasera...). Domani vediamo, io intanto la mattina me ne andrò a messa, poi ne riparliamo.


sabato 25 giugno 2011

GOOD BYE BO

Ci sono delle persone che significano tanto in relazione ad una esperienza speciale della vita. Bo è stato una di queste. Ha rappresentato tanto per me in questi mesi, dal momento che mi disse con coraggio in faccia che dovevo smetterla di stare solo sul mio computer, che potevo anche parlare, fare una battuta, che non disturbavo e che anzi era una cosa bella. Da quel momento mi sono aperto con lui, ho parlato di politica, di questioni internazionali, della Libia e della Cina, degli Stati Uniti e dell'Italia, di Bin Laden e di Berlusconi. Abbiamo parlato di religione, di ragazze, di futuro, il mio e il suo. Abbiamo cazzarato insieme con Rebecca Black, abbiamo parlato di macchine e di quanto gli piace risparmiare soldi quando scopre che il concessionario ha speciali sconti per i neo-dottorati. Siamo andati a pranzo insieme, a cena insieme. Mi ha sempre dato tanti consigli, tanti suggerimenti. E domani che parte ufficialmente per Chicago un po' ho la lacrimuccia. Ce l'avevo anche quando oggi l'ho salutato. Mi mancherà il signor Bo. Gli auguro davvero tutta la fortuna del mondo, da quell'appartamento al 36° dove andrà a vivere. Se la merita.

PS: passa in secondo piano della lunga riunione di oggi (quasi 2 ore) con Todreas e Driscoll, che sembra abbiano apprezzato quello che ho fatto negli ultimi giorni. Todreas ha detto a Driscoll che purtroppo vado in Francia, io ho ribadito che ancora non ho i documenti ufficiali che Todreas mi ha detto che se si dovesse sbloccare qualcosa (anche se non crede) mi farà sapere comunque, non si sa mai. Se è un atto di stima, mi fa comunque molto piacere, qualsiasi sarà la fine di questa storia.
PS2: è quando si vacilla che gli amici più grandi riescono a trovare esattamente tutte le parole giuste per schiarirti le idee nella maniera giusta. E' un grande dono questo, di cui posso solo ritenermi molto fortunato di averlo provato sulla mia pelle in più di un'occasione. Grazie.

venerdì 24 giugno 2011

STASI

Senza chiaramente riferirsi al più famoso Alberto, anche oggi è stata una giornata piatta. Piatta nel senso che domani ho la famosa riunione (la terz'ultima? la penultima? chissà) per presentare sta robaccia sui materiali. E' stata una bella faticaccia soprattutto perchè ci capisco poco e avevo montagne di roba assurda da cui trarne fuori qualche concetto sensato. Spero di esserci riuscito, domani vedremo.
Per il resto niente di niente, tranne un momento di grande tristezza in serata vinto solo con i cioccolatini che, quasi in maniera profetica, mi ero comprato al supermercato. In effetti ormai basta poco per farmi abbacchiare. Sarà la pioggia e il freddo (io mi chiedo se a fine giugno si può sentire fresco con addosso una maglietta e un maglioncino di cotone mannaggia alla miseria...), sarà che a volte serve una frasetta mesà lì di cui non capiamo il senso ma chi la scrive si, un dubbio insommaH, un minimo dubbio a farmi rotolare in basso. Meno male che stasera c'era il cioccolato. Speriamo che la prossima volta ci sia almeno il sole a consolarci.
PS Ammetto che aver visto per la prima volta l'Allenatore nel pallone faceva parte della strategia anti-tristezza

giovedì 23 giugno 2011

-2

Ultimi fuochi prima di tornare a Roma. Oggi ho cercato di mettere ordine alla idea sulle cose che devo portare alla riunione di venerdì, l'ultima, credo, di cui si parlerà seriamente di contenuti. Anche perchè credo che dopo venerdì avremo al massimo altre due riunioni, di cui l'ultima sarà più che altro di di saluto. E allora eccoci qui a perdere tempo sui materiali, sui limiti per le guaine e per i materiali strutturali e su tutte gli altri dettagli. La famosa risposta da russi ancora non è arrivata, in compenso è arrivata quella dal Dr. Zinkle, esperto di materiali del laboratorio di Oak Ridge a cui ci siamo rivolti come ultimi spiaggia. Ci ha mandato del materiale molto molto interessante su cui sarà possibile fare tutta una serie di discorsi. Tra l'altro la cosa bella è che come al solito escono fuori queste storie gustose, sul fatto che (ne parlavo ieri) sul libro che avevo trovato in biblioteca c'era solo l'abstract del suo articolo: dice che ha rosicato troppo perchè pare che se lo siano perso in fase di stampa per colpa del fatto che il capo di tutto se ne è andato e quindi non l'hanno più trovato e lui c'è rimasto malissimo! Io dico come famo a trovarle tutte noi ste storielle, tra l'altro l'articolo non si sa se è stato pubblicato in formato elettronico da qualche parte (neanche lui aveva il definitivo) e quindi ci ha mandato l'ultima bozza corretta... Che tajo.
Altre grosse notizie non ce ne sono, ha piovuto tutto il giorno e in certi frangenti mi sembrava di stare sott'acqua, ma dettagli. Aspetto notizie dai soliti fronti, chissà che sta succedendo...
Ultima parola su Chao, il cinese di cui parlavamo ieri. Mi ero dimenticato di raccontarvi la sua di storiella, quando mi ha detto tutto orgoglioso che la prossima settimana lo viene a trovare...la moglie. Io pensavo che avesse sbagliato termine con fidanzata/compagna/ragazza o che so io, poi mi dice tutto orgoglioso, "mi sono sposato a 23 anni!". Io tutto allibito gli chiedo da quanto tempo si frequentavano e lui, pensandoci un attimo, dice quasi.... (tre? quattro? cinque anni?) un anno!!! Cioè questi se so sposati a 23 anni quando se conoscevano da meno di un anno? Io dico che il mondo è pieno di storie, bisogna solo andarle a cercare. E poi riderci allegramente sopra. E soprattutto non trasportarle sulla propria persona, che altrimenti la presa a male potrebbe aumentare, e già ne abbiamo a sufficienza.
PS Il titolo di oggi non c'è bisogno che ve lo spieghi ormai
PS2: oggi era il compleanno de Filips: auguri da tutti!!!!!!!

mercoledì 22 giugno 2011

PARTITONA

Stamattina mi sono svegliato stranamente presto. La novità, che in realtà avevo già letto ieri notte tardi, dopo che già avevo pubblicato il post precedente, viene dalla Francia. La commissione per l'assegnazione delle tesi ha accettato il mio file e quindi ora arriveranno davvero i i documenti ufficiali. Vedremo quando. Però le approvazione formali ora ci sono tutte.
Il resto della mattinata l'ho passata appresso a cose varie: studicchiare, stare appresso a Todreas che come sempre mi ha dato cinquemila spunti da approfondire (meno male che pensavo di avere poco da fare prima della riunione di venerdì, qui le cose si moltiplicano!) e Driscoll che non si è fatto vivo e quindi ci andrò domani a buffo e basta.
Uscito all'ora di pranzo, sono andato in una biblioteca dalla parte opposta del campus, all'interno della prestigiosa Sloan School of Management. In realtà cercavo un articolo sui materiali, però vabbè. Ovviamente anche in questa biblioteca, buca. Buca perchè il libro c'era, ma l'articolo che mi serviva no. O meglio, c'era solo l'abstract, perchè al tempo della stampa non era ancora pronto. Poi dici le rosicate. Io dove lo trovo mò? Domanda che rimarrà irrisposta, non per colpa mia. Ho pranzato alle tre con il polletto piccante dal cinese de Filo, per poi recarmi da bravo ragazzo a studiare in ufficio. Sul corridoio dell'ufficio incontro Chao (simpatico cinese che studia in Francia e mi ha data anche qualche parere sul dottorato di cui sopra) e mi dice: "giochi a basket, perchè noi tra tre quarti d'ora ci vediamo al campo con gli altri del dipartimento". La domanda da un milione di dollari ovviamente era se rispondere no guarda, devo studiare, oppure mandare a fanculo lo studio visto che ormai manca così poco e andare a giocare. Chiaramente la decisione è stata semplicissima. Non sono un fenomeno a basket, anzi, so un bel pippone. Però mi sono proprio divertito, c'era pure Stefano e altra gente varia. Ho scoperto che giocano tipo ogni martedì. Vedi a saperle prima le cose. Vabbè. Tornato in stanza distrutto, mi sono addormentato. Di conseguenza, cena saltata (solo un pacchetto di patatine comprato fuori alle macchinette) e notte probabilmente quasi in bianco. Ma non è un problema eccessivo. Stanotte, me l'ero promesso come ogni anno che si rispetti, avevo un appuntamento fisso: seguire il toto-tema. Lo sto ancora facendo, e alle 7:40 ore italiane ancora non si sa veramente niente. Sti maledetti del Ministero si stanno imparando.

martedì 21 giugno 2011

TORO SEDUTO

Mi sembra veramente il titolo perfetto della giornata di oggi. Toro per evidenti motivi di stazza, seduto perchè ho passato tutta la giornata seduto sulla sedia in stanza. Dalla mattina alla sera. La sveglia calma , tanto rincoglionimento e un pranzo veramente frugale.
Il pomeriggio ho addirittura studiato un po', domani voglio andare da Driscoll per avere anche il suo benestare su quest'ultima parte famosa. Gloria della giornata: la vittoria a golf contro Fil con i putt d'oro. Un fenomeno :P
In realtà oggi pomeriggio è stata un po' triste. Vedere 3 camion di pompieri intervenire per un finto incendio in un palazzone sulla via del supermercato non è servito a ridarmi il sorriso. La Nutella si, ammetto. A volte mi sento un po' abbacchiato quando vedo certe cose. Non me le spiego, o meglio, preferisco non spiegarmele, altrimenti sarebbe tutto molto peggio. Perciò va bene così. O meglio, lasciamo che vada bene così. In attesa che qualcosa si smuova.

lunedì 20 giugno 2011

DOMENICA RELAX

Oggi finalmente, dopo tre settimane di colpevole assenza, sono tornato a Messa. Non c'era il prete solito, c'era tipo un sostituto, però va bene lo stesso.
Un quarto d'ora di studio, un pranzo in ritardo dopo essere andato a fare la spesa accompagnando una donnona extra-large e relativo figlio (??? boh) o non so io chi al supermercato. Mi ha detto che dal mio inglese sentiva l'accento, nonostante mi impegni per parlarlo al meglio quello non lo cancellerò mai. Mi sono tagliato pure che quando siamo entrati lei era sconvolta perchè l'ho fatta passare dall'ingresso dietro, che passa per un parcheggio interno di macchine. "Da dove vengo io le cose sono molto diverse, non si entra da un parcheggio al supermercato!". Me sò tajato troppo. A cena ho incontrato al volo Atulya, il ragazzetto indiano. Domani parte per 14 giorni alle Hawaii!! In realtà ci va per lavoro, passeranno in team una decina di giorni su una barca per fare non so che test di comunicazioni. Però solo sentire Hawaii ti dà un bel brivido :) Sono quattordici ore di aereo da qui (!!!), spero che passi un bel periodo là.
Per il resto niente, pomeriggio passato perlopiù su skype e riposino pomeridiano sciallo. Domani prometto che torno a studiare. Ho bene in mente quello che devo fare, almeno datemi questa attenuante ;)
Solo per la cronaca: il papà di Bo sembra che stia meglio. Gli stiamo tutti vicino.

domenica 19 giugno 2011

IL SOLITO

La giornata di oggi è stata una semplicissima giornata normale. Normale nel senso che mi sono svegliato con calma, ho mangiato un burrito a pranzo, mi sono preso quasi la seconda inzuppata storica dell'anno perchè quando esci col sole e nel giro di dieci minuti inizia a piovere non è detto che uno si porti dietro l'ombrello, non avendo doti di preveggenza, e poi ufficio, studio (poco), cazzeggio (molto), cena veloce, film. Ecco, tutto qui. Una normalissima giornata. Probabilmente la prossima settimana sarà più movimentata.

sabato 18 giugno 2011

ANDATA

La buona notizia di giornata è che la riunione con Todreas è andata. Ha detto che l'impostazione che ho dato al discorso va bene e che vuole solo qualche piccolo dettaglio in più su un paio di cose. Non dovrebbe essere niente di impossibile. Driscoll in compenso mi ha lasciato altro materiale su roba vecchia che dovrò aggiornare. Ma ormai vedo la fine. Per il resto, stiamo aspettando ancora materiale da un tizio britannico e notizie da altri tizi russi. Ho come la sensazione che i russi non ci daranno mai le informazioni che ci sevono, o per lo meno non tutti, considerando che "noi" siamo gli americani e loro hanno fatto questo progetto che tutto il resto del mondo scientifico non riesce a spiegare. Quindi voglio proprio vedere come andrà a finire. Sarà divertente.
Per il resto niente di che. A volte ho un grande senso di nostalgia, vorrei abbracciare forte chi adesso non posso abbracciare, nè so quando potrò farlo. Mi manca, tanto.
Per rispettare la promesse pubblico le foto della Barker Library, la biblioteca sotto la cupola. Giudicate voi se vale la pena o no :P


venerdì 17 giugno 2011

CON BO

La giornata di oggi ci ha detto veramente molto poco. Sveglia con molta calma dopo aver saputo che Todreas non mi avrebbe ricevuto prima di domani (ancora non so quando però) e giornata senza particolari patemi. Ieri infatti ho fatto l'una e mezza a finire di scrivere quello che volevo fargli vedere e oggi l'unica cosa che mi mancava era mettere i nomi alle figure, scrivere i riferimenti incrociati e la bibliografia della mini-sezione che gli porterò a far vedere. Io sinceramente non so cosa scrivere oltre a quello che ho scritto, perciò ci tengo a sentire il suo parere perchè so già che mi blasterà in qualche modo che non sapevo neanche esistesse :)
La brutta notizia della giornata invece riguarda il padre di Bo, che è in ospedale. La cena di sabato è saltata, adesso preghiamo tutti per lui e perchè si riprenda subito. Sono triste per questo, mi dispiace molto, per il papà e perchè per Bo era un bel periodo. Ma sono sicuro che saprà superare anche questa e andare avanti per la sua strada brillante. Glielo auguriamo tutti.