Oggi, per la prima volta da quel 13 novembre, sono passato al Bataclan. Non me l'ero mai sentita, probabilmente non me la sarei mai sentita. Chi ha già provato la sensazione sconvolgente di vedere le scene di un film alla televisione per poi rendersi conto che no, non sono scene di un film ma di vita vera potrà capire la sensazione di trovarsi in quel posto. Posto che ha respirato la morte e l'atrocità inaudita. Eppure è in quella stradina ,che ha visto scene di attaccamento alla vita che poche altre volte mi era capitato di vedere, che le emozioni sono state più forti. La scritta sui muri di chi ha osato tornare su quel luogo da vincitore...
Ma soprattutto un solo pensiero, uno solo in quell'aria di morte e atrocità: Signore, perdonali. Sarò questa la mia personale eredità di una visita ancora troppo precoce.
"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")
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