"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

martedì 27 settembre 2016

MACCHINA DEL TEMPO

Questo blog comincia ormai ad avere qualche annetto. Circa nove anni e mezzo fa, pubblicavo questo post:

http://vivinascosto.blogspot.fr/2007/03/gladiatori.html

In questi dieci anni (arrotondiamo per eccesso) ho preso due lauree, un dottorato di ricerca, iniziato un nuovo lavoro, abitato in pianta stabile in Italia, Stati Uniti e Francia, conosciuto persone straordinarie e perso persone che ritenevo importanti, visto alcune delle persone care lasciarci e altre arrivare... Eppure lui è sempre stato lì, e c'era già da molto tempo. La speranza di vedere il suo nome celebrato ogni benedetta domenica. Chi non è romano e romanista mai capirà queste mie parole, mai capirà quando ogni romano e romanista lo senta anche un po' suo, di sua proprietà. Perché è impossibile scindere vita e calcio, è impossibile scindere un momento della vita da una partita. Il calcio, in fondo (ma pochi lo capiscono), è nostalgia del proprio passato e illusione per il futuro.
E allora, visto che un po' sei anche mio, della mia vita, forse non dovrei stupirmi troppo di aver pianto come un bambino a vedere tutte le persone che oggi ti hanno fatto gli auguri. Perché mi guardo indietro, ripenso a questi anni insieme e mi dico che, forse, qualcosa l'hai fatto. E' un po' come la scena finale di Big Fish (altro pianto greco, ogni volta), dove ci si guarda indietro per scoprire chi si è stati. Campione, leggenda, poco importa. Per tutti noi importa solo che sei stato e che, nei nostri occhi, la tua immagine non potrà scolorire.

Auguri Capita'.


venerdì 23 settembre 2016

State attenti

Non è la prima volta che mi accade, e inizio a trovare la cosa tanto divertente quanto inquietante. L'ultima oggi, quando mi è stato chiesto: "Ma da quando segui quella pagina? No, perché non ti facevo il tipo".
Ecco, il tema di oggi è questo: le impressioni.
Una rondine non fa primavera, l'abito non fa il monaco, un'occhiato non dice nulla di una storia. Un mio amico su facebook qualche giorno fa pubblicava questa storia:

"Una bambina teneva due mele con entrambe le mani. La mamma le si avvicina e chiede alla figlioletta se le potesse dare una delle sue due mele.. La bimba rapidamente morde l'una e poi l'altra mela. La mamma sente il sorriso sul suo volto congelarsi e cerca di non rivelare la sua delusione. Ma la bambina le porge una delle due mele dicendo: tieni mammina, questa è quella più dolce."

Ecco, mi è molto piaciuta questa storia. Spesso, io per primo, tendo a giudicare sulla base di quello che vedo, e spesso mi sbaglio. Qui però il tema sono le impressioni, quindi la domanda è: che impressione faccio? Perché non ero il tipo da seguire quella pagina? Perché mi si è detto spesso in passato che mettevo in soggezione, che ero flemmatico, asociale, passivo? Non ho la risposta, ma quel minimo sindacale di narcisismo che mi è rimasto mi spinge a darmi la risposta seguente, a vedermi così:



Non sarò buono, non sarò brutto, sarò forse cattivo. Però, cavolo, che classe.
(Sono stato particolarmente prolisso, oggi. Dimenticavo, mi dicono anche questo)