"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

lunedì 25 settembre 2017

MANIFESTO


“Sia ogni uomo veloce ad ascoltare, lento a parlare” (Gc 1,19)... Fratelli, ve lo dico francamente..., io che vi parlo spesso su vostra richiesta: la mia gioia è quando ascolto piuttosto che quando parlo. E' allora che gusto la parola con certezza e la soddisfazione non è minacciata dalla vanagloria. Quando si poggia sulla solida pietra della verità, come si può dubitare di cadere nel precipizio dell'orgoglio?  “Fammi sentire gioia e letizia” (Sal 51,10). Non sono mai così gioioso come quando ascolto. E' ascoltare che ci mantiene in un atteggiamento d'umiltà. 

Al contrario, se prendiamo la parola... abbiamo bisogno di fare attenzione; anche se non cedo all'orgoglio, ho timore di farlo. Se ascolto invece, nessuno può togliermi la gioia (Gv 16,22), poiché nessuno ne è testimone. Come ci si riferisce del beato Giovanni, il quale godeva non tanto perché gli era dato predicare e parlare ma perché poteva ascoltare. Diceva infatti: “Ma l'amico dello sposo sta in piedi ad udirlo e si riempie di gioia alla voce della sposo” (Gv 3,29).  Sta in piedi perché ascolta. Il primo uomo, anche lui, stava in piedi; da quando ha ascoltato il serpente è caduto. L'amico dello sposo è dunque "pieno di gioia alla voce dello Sposo"; la sua gioia viene non dalla propria voce di predicatore, di profeta, ma dalla voce dello Sposo stesso.

Sermone attribuita a Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa 
Cfr Discorso sul salmo 139,15; Discorsi su san Giovanni, n° 57

domenica 17 settembre 2017

OGNI VOLTA

Questa è solo per me, perché questi ricordi possa sapere dove trovarli ogniqualvolta io voglia rivederli


lunedì 4 settembre 2017

STEGOSAURI SURREALISTI

Quando parlo della Francia, anche se in pochi mi credono, dico sempre che l'aggettivo che meglio descrive i Francesi è "strani". Chi mi conosce lo sa bene: non sono cattivi, non sono stronzi, sono strani. Non mi soffermerò sui milioni di esempi che ho a riguardo, parlerò solo di quello che mi è successo oggi. Bene, tra i miei colleghi sono famoso per una cosa. Direte la mia simpatia. No. Il mio fascino. Nemmeno. La mia bravura. Magari. Sono famoso per l'accappatoio. Ebbene si: i colleghi con cui è capitato di andare in palestra o a calcetto sono sconvolti dal fatto che io esca dalla doccia in accappatoio e ciabatte. Cioè io, dopo trent'anni di onorata carriera da sportivo amatoriale, dovrei giustificarmi del fatto di non uscire da una doccia scalzo e con un asciugamano intorno alla vita. La chicca è che questa fama è arrivata fino alla mia ex-capa, che non solo mi ha assunto, ma ora è stata anche promossa a vice-capa della mia attuale capa (come spingitori di spingitori di cavalieri). Oggi la incontro dentro ascensore mentre andavo in palestra col borsone grande. Lei mi guarda sorridendo e mi fa: "Hai l'accappatoio, vero?". E io, fearless: "Naturalmente, un giorno diventerò famoso per questo". Lei se ne è andata ridendo. Io mi sono sentito un animale più raro di uno stegosauro da museo. Con l'accappatoio addosso, ovviamente.