"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

martedì 9 maggio 2017

EVOLUTION

Premessa: post intimo, solo per pochi.

Ci pensavo da molto tempo, ero curioso di vedere il risultato. Siamo ufficialmente a un anno dall'inizio di un percorso difficile e che durerà tanto tempo ancora. Una presa di coscienza con le azione che ne conseguono. Per essere estremamente chiari: da sinistra a destra, io a luglio 2014, io un anno fa, io oggi.

Vedendo le immagini, scoppierei volentieri a piangere, lo dico davvero.

Non riconosco la persona sulla sinistra, anche se so fin troppo bene chi è. So cos'ha vissuto, so che periodo era quell'estate 2014, so tutto di lui, ma non sono io. E invece no, questa considerazione è stata alla base del male. Per questo, nell'epoca dei social e in questo blog che tanto ha scritto di me, di chi sono e di chi sono stato, voglio che rimanga perenne una traccia a peritura memoria. Se non altro per tutte quelle persone (tante) che, nonostante tutto, mi sono rimaste vicino. Che non si sono fatte condizionare, che forse hanno anche provato a spiegarmi ma senza troppo successo purtroppo (sempre detto che pecco di superbia).

E allora eccoci, nudi sui social per raccontare una storia. La mia. Sperando ovviamente che dagli errori si impari per il futuro.