"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

giovedì 31 marzo 2011

ITALIAN DO IT BETTER

Giornata molto positiva oggi.

Ho partecipato all'incontro di cui vi accennavo ieri, il Symposium – Nuclear Power in 2050. E' stato molto interessante, soprattutto per un serio aggiornamento sulla situazione in Giappone e per una serie di conferenze molto molto interessanti (non vi dirò gli argomenti delle migliori, per gli interessati faremo un'eccezione). Domani si continua. Per la cronaca merita una citazione il bel pranzetto che ci hanno offerto, davvero delicato e buonissimo, con un salmone per cui sarei impazzito. Sono stato zitto al tavolo insieme ad altra gente, fino a quando il ragazzo vicino a me non mi ha iniziato a chiedere qualcosa. Mi sono sicuramente più sbloccato dopo.

La cosa che più mi ha stravolto è che mentre facevamo la fila per prendere il buffet del pranzo, mi ha fermato il Prof. Kazimi (uno dei mostri sacri qui, direttore del Center for Advanced Nuclear Energy Systems che ha organizzato l'evento) dicendomi: "Sei tu il Visiting Student italiano che lavora con Todreas?". Io non mi ero mai presentato molto per vergogna verso questo alto personaggio un po' perchè non ho avuto modo di conoscerlo per il mio lavoro. Fatto sta che mi è abbastanza preso un colpo. Giancarlo dice che al dipartimento sicuramente mi conoscono tutti, con la storia della application. E che Kazimi, avendo pochi soldi, voleva vedermi di persona. E in ogni caso rimane un punto fondamentale a cui non mi sono ancora abituato. I professori ti trattano (quasi) alla pari. Non c'è la differenza di classe che c'è in Italia. Qui anche i professori più prestigiosi si fermano a salutarti, sanno chi sei, si interessano, mangiano insieme a te. E soprattutto si fermano ad ascoltare gli studenti che fanno ricerche in campi non di loro competenza, perchè riconoscono che ne sanno più di loro.

Mi dispiace ma a questo punto devo buttare fuori una riflessione che non mi fa dormire la notte da molto tempo ormai. Mi piacerebbe approfondirla, ma ora non ho tempo. Chissà in futuro. La riflessione è questa: qui i professori hanno questo tipo di "umiltà intelletuale". Professori del MIT. Da noi in Italia siamo riusciti nell'impossibile, a costruire dei mostri. L'unione tra la follia di una cultura di massa e il Grande Fratello ha fatto sì che ognuno ormai pensa che leggendo una cazzata su un giornale o su internet possa capire un argomento, alla faccia di chi ci ha sbattuto la testa per anni. Siamo tutti economisti, avvocati, ingegneri (soprattutto nucleari), farmacisti, medici. Tutti sappiamo tutto di tutto. E' una vergogna. Perchè il risultato di questo processo sociale è che, essendo in realtà una massa di caproni, ci beviamo le cazzate dette dal primo deficiente che passa solo perchè fa un ragionamento che sembra sensato. Non dimenticando che i sofismi, l'oratoria, esiste da quando è nato l'uomo (un po' dopo OK, ve lo concedo). Una volta l'opinione del Commercialista, dell'Avvocato, dell'Ingegnere, del Farmacista, del Medico era legge. Ora invece ne sappiamo più noi e facciamo di testa nostra. Bello. Badate bene, non mi tiro assolutamente fuori da questa critica: chissà quante cazzate mi sono bevuto anche io, credendo in maniera presuntuosa di pensarla nella maniera giusta.

Scusatemi per l'esplosione ma tant'è. Torniamo a noi, al titolo del post di oggi. Sì, perchè è proprio vero: Italian do it better. Oggi al Symposium hanno parlato due Italiani, il Prof. Buongiorno e un altro signore abbastanza giovane, che ha fatto la presentazione tecnica più interessante. Entrambi sono stati mostrati come i nuovi leader della nuova generazione che sta entrando nel mondo nucleare. Alla presentazione del Prof. Buongiorno è stato sottolineato come in questo momento al dipartimento di nucleare del MIT ci sono tanti italiani e forse altri ne arriveranno (anche come altri professori). Parlavamo con Giancarlo con You-Ho, ragazzo coreano (perciò col trattino ahahah). Ci diceva che secondo lui l'Italia al MIT era la nazione con il maggior rapporto studente per centrale operante nel proprio paese. Ci vuole poco, gli ho detto, questo rapporto tende drammaticamente all'infinito! Quando ha capito che in Italia non abbiamo centrali operanti prima si è sconvolto, poi ci ha chiesto "e allora perchè avete deciso di studiare ingegneria nucleare???". Quando ho raccontato questa scenetta al Prof. Buongiorno (che si è fermato lui a salutarmi ovviamente) mi ha detto che la cosa è semplice, siccome in Italia non abbiamo possibilità dobbiamo emigrare. Considerazione smart o amara verità?

Finita la giornata (almeno così pensavo) prima ho accompagnato Giancarlo a fare la spesa, gli ho raccontato della famosa salsiccia italiana e lui ridendo mi ha detto che poteva essere un metodo interessante per approcciare, poi lui si è fermato in residenza da me e abbiamo fatto una partita a ping pong (il fatto che abbia vinto io ha poca importanza). Dopodichè siamo rimasti a parlare per un bel po' di tempo, di musica, politica, società. Tutto molto interessante e stimolante. Finchè non è arrivato Alessandro, ragazzo anch'esso proveniente da La Sapienza e ora studente PhD in Ingegneria Spaziale. Abbiamo parlato molto anche con lui, è figlio di una pianista molto famosa, ci ha invitato ad un concerto che la mamma terrà qui a Boston per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Credo che ci andrò, l'8 aprile. Siccome poi a na certa s'era pure fatto tardi abbiamo organizzato una cenetta al volo con i miei spaghetti, il suo sugo e il macinato che aveva comprato Giancarlo. Da paura. E' stata una bella conoscenza, una ragazzo molto delicato e valido. Andrò a salutarlo ogni tanto. Mi fa piacere.

PS: La ragazza di Stefano (con il quale ho avuto un'interessante discussione oggi sul suo lavoro alla presentazione dei lavori degli studenti dopo il Symposium) ovviamente non si chiama Stephanie ma Lindsay. L'importante è rendersi conto di aver detto una cazzata prima di incorrere in peggiori figuracce :P

mercoledì 30 marzo 2011

NEWS DI SERVIZIO

Oggi è stata una giornata con un po' di novità. Niente di eclatante, solo servizio. Alcune si possono dire pubblicamente. Altre no. Mi perdonerete :) La giornata è cominciata presto oggi, alle 3:53 ora americana, quando il mio cellulare squilla. Pensando che fosse la nemica sveglia sono andato per spegnere e, inavvertitamente, ho risposto. A quel punto non potevo più tirarmi indietro. Era la Pinelli, mitica prof. di matematica del liceo di cui avevo chiesto notizie alla sua attuale scuola. Mi faceva piacere dirle che sono qui e che alcune lezioni che sto seguendo non sono migliori di quelle che faceva lei. Ho un debito di riconoscenza verso quanto mi ha insegnato. Sono addirittura riuscito a camuffare la voce ovattata dal sonno pieno da cui mi ero così brutalmente svegliato. Quando ha capito che ero qui, ha voluto chiudere la conversazione (si è resa conto che qui era notte fonda) promettendomi di scrivermi per mail. Ancora la sto aspettando, ma ho fiducia. Ho faticato a riaddormentarmi poi dall'emozione.

Andando in ufficio oggi ho incrociato Stephanie, compagnia di ufficio di Brittany nonchè quindi mia vicina di ufficio nonchè fidanzata di Stefano, l'altro ragazzo italiano. Due parole per strada non cambiano un rapporto, spero sempre però che siano mattoncini seppure piccolissimi.

Mi sono registrato al Symposium – Nuclear Power in 2050, una due giorni molto interessante che terranno professori del MIT ed esperti dell'industria. Una delle lecture sarà sul Giappone. Sono curioso di sapere cosa dicono gli esponenti dell'industria sulle prospettive a breve, medio e lungo termine dell'energia nucleare dopo la caduta d'immagine giapponese. Tra l'altro rimedieremo domani mattina una colazione continentale ed entrambi i giorni il pranzo. Lo so, sono veniale, lo ammetto.

Continuo a scrivere la tesi.

Sono andato, su consiglio di Giancarlo, a presentarmi di persona al prof. Forsberg, il quale non sapeva assolutamente nulla della mia mail e si è molto scusato per questo. E' un bel soggetto, simpaticone, che fa battute e ci scherza su. Quasi un cartone animato. Una brava persona. Le sue tematiche di ricerca attuali sono: geotermia artificiale indotta dal calore proveniente da un reattore nucleare; reattori a gas ad alta temperatura; reattori a sali fusi. Più trattamento delle scorie. Non so sinceramente se mi interessano questi argomenti. E non so nemmeno rispondere alla domanda da un milione di dollari di Giancarlo, "ma allora, ti paga o no?". Aspetto che anche Todreas mi dia un segnale. Giancarlo dice di fregarmene dell'argomento, al massimo ci farei la Tesi di Master per poi cambiare argomento (e Advisor?) per il PhD se superassi i Quals. Io sono molto confuso.

Sono uscito per andare a cercare degli articoli in una della mille biblioteche che ci sono qui. Uscendo ho incrociato Brittany che usciva anche lei per andare in palestra e ci siamo fatti quei 5 minuti a piedi insieme. Stesso discorso di Stephanie per la mattina.

La biblioteca in compenso è una cosa clamorosa. Ho avuto paura di perdermi, non scherzo, se non altro per gli scaffali spostabili avanti e indietro che ti fanno perdere tutti i punti di riferimento. Non so come, girovagando, ho trovato uno degli articoli che cercavo. L'altro forse lo troverò da un'altra parte. Per adesso, 1-0 per me. Oltretutto il mitico Strumento del Potere (la tessera di studente) si può usare anche per pagare le fotocopie dei libri. Che bello, che potenza.

Ultima osservazione. Brittany mi ha detto che Stephanie le aveva detto che Stefano le aveva detto che Giancarlo gli aveva detto che per la mia ammissione è un problema di fondi. Mortacci come corrono le notizie. La mia domanda è: perchè è uscito l'argomento? E soprattutto: cosa avranno detto di me a parte questo? Ammetto che la risposta che ho in mente non mi tranquillizza affatto. Speriamo in altre camminate future.



martedì 29 marzo 2011

RITORNO AL LAVORO

Primo giorno di lavoro pieno dopo tanto tempo in cui tra Filo e mamma e zii avevamo perso un po' il filo del discorso (perdonatemi il doppio filo ma non è colpa mia se si chiamano così entrambi). In realtà come al solito ho concluso meno di quanto volevo, in compenso ho sentito un po' di persone con cui era bene aggiornarsi. Alcune attese, altre inattese. Con il disorientamento che ne può discendere. Una piccola scossina, ma di questi tempi di scosse ne abbiamo viste di peggio, vere o personali che siano.

La notizia della giornata è che Jake, il mio compagno di ufficio oltre Bo, che vedo poco perchè non ce sta quasi mai, mi ha buttato là di uscire una sera di un weekend. Mi farebbe molto piacere, anche se ho paura di fare il cosiddetto "lampadina". Per la cronaca sabato scorso era il compleanno di Brittany e oggi mangiavano la torta appena sono tornato dal cinese che m'ha insegnato Filo che storicamente fa porzioni americane. Non ce la potevo fà. Tornato a casa però ho corso, la solita mezz'ora con 2.5 miglia percorse e qualche 250 kcal buttate. Tanto basta per dedicarmi stasera la cena di gusto: purè, spinaci e crocchettini tipo bruschetta ma a mò di croccantini per cane (in effetti non vorrei aver sbagliato scaffale). Una cosa di un delicato buonissima. Il problema è che in cucina regnava un silenzio irreale in quanto c'era uno psuedo-teutonico (ormai non mi fregate più con le nazionalità, chissà di dove era, magari della Nigeria profonda) che incredibilmente studiava. Ora io dico: ma te puoi mette a studià in cucina? Cioè io, o chi per me, devo smanettare, pulire, lavare eccetera eccetera. Mi sono trovato in imbarazzo a mischiare il purè per il troppo rumore, figuratevi a mangiare quei croccantini che a ogni morso SROC, SCROC!!! la cavalcata degli Unni. Non me li ha fatti godere, il mascalzone. Ma mi rifarò. Oh, se mi rifarò. Tanto sono avanzati :D:D

La buona notizia della giornata, in assenza di altre novità di rilievo è che lo schermo del computer per adesso regge, non è peggiorato. Finchè dura fa verdura, diceva un mio amico mattacchione.

L'ultima chicca è una notizia di ieri che molti di voi conosceranno ma che vale la pena di ripetere. Il volo di ritorno di mamma da Boston era chiaramente lo stesso su cui ha volato il nostro (si spera) salvatore della patria Mr. Di Benedetto. Il quale, senza scorta nè niente, attendeva come tutti i normali passaggeri al gate e ha ringraziato mamma con un "grassssie" quando lei gli ha raccolto un pezzo di carta che gli era caduto per terra. Niente di importante pare. Una persona normale, insomma. Anche troppo O_o

lunedì 28 marzo 2011

HOME ALONE 2

Oggi mi veniva in mente proprio questo titolo, pensando al fatto che sarei rimasto da solo per la seconda volta da quando sono qui (mamma e gli zii sono ripartiti) ma anche al fatto che a New York troppe volte mi rivenivano in mente le scene di quel film geniale.


Io in realtà non sono pazzo come il ragazzino. Anzi. Lui era contento quando rimaneva da solo. Io ho pianto a vedere mamma che spariva dietro ai metal detector. Quel groppo alla gola come se avessi mangiato un uovo di Pasqua intero e non riuscissi a ingoiarlo. Questa era una delle riflessioni lasciate in sospeso ieri. Ancora con le lacrime agli occhi mi sono interrogato su questo. Forse, nonostante questa esperienza, rimango ancora fortemente bamboccione dentro. Forse faccio finta di essere la persona lanciata verso il proprio avvenire e sono invece ancora di quelli tutti casa dei genitori e famiglia. Pensavo anche a come fare uno sforzo di questo tipo sia più facile quando si ha qualcuno con cui farlo. Qualcuno che dia un senso a quello che si sta facendo. Non so, qualcuno di voi penserà invece che il non avere vincoli rende tutto molto più semplice. Sarà.

Sono stato "salvato" da queste mie meditazioni tristoidi da un ragazzo che mi ha chiesto indicazioni mentre aspettavo la navetta all'aeroporto. Mi sono stupito della fluidità del mio inglese nel rispondergli e nel capire le sue richiesta. Ancora gongolante mi sento chiedere sempre dallo stesso tipo dopo qualche secondo di pausa: "Sei Italiano, vero?". Ecco perchè. Parlavamo la stessa lingua, ci capivamo al volo nel nostro italo-americano-inglese maccheronico che ci ha resi famosi nel mondo.



L'incontro ha però destato il mio interesse, soprattutto nel sentire la storia di questo ragazzo che studia Robotica e sta finendo un master internazionale in cui lui è l'unico italiano che l'ha portato prima in Francia e poi a Providence, qui vicino. Lui siciliano. Allora ho iniziato a pensare ai nostri talenti, quelli veri, in giro per il mondo. A quante risorse sprecate perda il nostro paese, bloccato dalla paura che succeda qualcosa di brutto e per questo ancorato sui suoi problemi perchè meglio questo che rischiare di fare un passo in avanti per poi farne due indietro. Che tristezza. In realtà questo incontro mi ha fatto tornare a fare la persona che ha in mano il proprio futuro, alla faccia delle riflessioni sul bamboccianesimo. Questo sicuramente mi ha evitato una serata più triste, ma non allontana quello che penso di me stesso.

La serata ha visto prima l'incontro prima con Wei-Chun che non vedevo da un po', poi con il tipo indiano mentre andavo a fare la spesa. Si è fermato ad aspettarmi, io ho cercato di intavolare un discorso anzi, una serie di discorsi, a un certo punto lui mi ha detto che al supermercato aveva da perdere un po' di tempo. Una bella pisciata con stile si direbbe. Non dico che era sollevato quando mi ha salutato perchè sennò dite che sono paranoico. Io i tentativi li faccio, poi se non vanno a buon fine che devo fare?

La serata si è conclusa come al solito al buio (domani vado a cercare di farmi aggiustare la luce), ma soprattutto con la cosa di cui più avevo terrore da quando sono partito. Il cedimento del mio computer. Non so cosa sia successo esattamente ma la parte bassa del mio schermo ormai è composta da righine strane che sembrano mostrare qualcosa presente in mezzo allo schermo funzionante. Per ora il computer sembra continuare a funzionare bene e, tranne questo piccolo particolare, è OK. Ovviamente ho già messo da parte il sito e i soldi per comprarne uno al volo appena vedrò che la cosa dovesse peggiorare. Già qui di problemi ne abbiamo tanti, ci mancava solo il computer.

Leggevo su una delle lavagne messe nei corridoi mentre andavo a lavare i panni una parola bellissima, meravigliosa: ENTROPYCRACY, governo dell'entropia. Mi è sembrata essere la parola che esprime un po' i nostri percorsi, in un disordine che ci sconfigge. L'idea di Qualcuno che invece guida i nostri passi all'interno di questo Governo dell'entropia è stato per me di grande conforto, anche per quello che mi aspetta nei prossimi giorni.

Ho scoperto infatti che entro il 15 aprile devo mandare il modulo compilato di accettazione o declinazione dell'ammissione. Il che significa che massimo la prossima settimana ancora si dovrà sapere qualcosa di definitivo. Io aspetto la risposta alla mail di Forsberg. Se nulla si muove, addio, è stato un piacere.

Chiudo con il mio "regalo" di oggi di mamma. Potrà essere molto utile, in futuro ;)

domenica 27 marzo 2011

RITARDO

Oggi scrivo questo post con un po' di ritardo causa sonno...
La giornata è stata tranquilla. studio la mattina e passeggiata ad Harvard nel pomeriggio. E' molto piaciuta, un successone. In effetti è un bel posto, c'è poco da dire. Abbiamo finalmente riconsegnato la macchina (ci hanno spillato altri 113 bigliettoni, è stata un'agonia) per poi fare una cenetta dall'ennesimo italiano e finire con il Cannolo Siciliano al limoncello a cui va la mia più grande gratitudine. Ci saranno state 50 persone solo quando c'eravamo noi nella pasticceria. Ma d'altronde se regala quella goduria, evviva il Signore Mike!
Un paio di riflessioni mi stanno balenando in testa. Ma non vorrei non sapere cosa scrivere domani sera. Come diceva Ende: questa è un'altra storia, che andrà raccontata un'altra volta :P

sabato 26 marzo 2011

NORMALITA'

L'ennesima sera passata al buio, appena partono gli altri mi toccherà confessare sta cosa che la luce al neon ci sta lasciando :) in realtà non è male stare al buio, è solo scomodo quando ti muovi per la stanza piccola e piena di roba per terra che ancora non ho avuto modo di risistemare... Ho messo come linea di fine o di nuovo inizio quando ripartiranno mamma e gli zii, per riprendere un po' a fare la vita normale. Oggi studicchiata e primo abbozzo di scrittura di quella che un giorno molto lontano diventerà la mia Tesi di Laurea. Un evento importante, una cosa seria. In realtà mi mancano ancora un po' di pezzi e la tentazione di fare copia-incolla sulle parti discorsive è veramente grande. Però scrivere qualcosa mi aiuta anche a mettere a posto i pezzi, a dare un senso definito e definitivo ad un lavoro che altrimenti sarebbe rimasto come un'aristotelica potenza sempre ad un passo dal diventare atto. Qua invece è tempo di quagliare.
Vi lascio con una condivisione di quei dettagli insignificanti che però sanno di normalità, di serenità (e quanto ne ho bisogno di entrambe): il mio pranzo di oggi. Probabilmente i puristi del sapore andranno al bagno a sentirsi male appena vedranno la foto. Ma io vi assicuro che è una bella soddisfazione. Per il gusto ci sarà tempo =P


venerdì 25 marzo 2011

SPIEGAZIONI

Scrivo questo post al buio, la luce al neon della mia camera sembra essere stroboscopica per quanto tentenna.

Credo di dovervi delle spiegazioni di quello che è successo ieri. In molti mi hanno chiesto oggi cosa fosse successo, l'interpretazione è stata quasi unanime sul sentimentale. Non nego che ci sia stata anche quella di componente, nonostante l'atmosfera forse più rilassata di oggi, ma accennavo a qualcuno che sentivo che sarei esploso a breve e così è stato.

Ieri ho avuto una riunione veramente distruttiva con Todreas. L'essere stato a New York mi ha impedito di organizzare il lavoro come avrei voluto. Non che sarebbe cambiato tanto, qualcosina si. E' stato un po' umiliante sentirsi come non aver fatto un cazzo in tre settimana che il Professore è stato via, nonostante qualcosina avessi fatto davvero. E' un problema anche di modalità di lavoro, ancora dovevo capire come vuole che io lavori e presenti il mio lavoro, ok, però non è stato bello, ve lo assicuro. Oltre a questo c'è il famoso problema dell'ammissione, che ora sta prendendo i contorni, anche se forse era quasi meglio prima. I miei requisiti sono OK, sono idoneo. Solo che Todreas non ha i soldi. E non è sicuro che riesca a trovarli. Per questo mi ha chiesto di mandare una mail spiegando la situazione a tale Prof. Forsberg, che io a mala pena riuscirei a riconoscere per i corridoi del dipartimento. Non so chi è, non lo conosco di persona, non so di cosa si occupa. Sicuramente non ha il prestigio che ha Todreas, non so se mi piacerebbe occuparmi di quello che si occupa e cosa prevedono i loro giochi politici che si accingono a fare. Mi trovo in mezzo a un mare in tempesta in cui non so dov'è l'appiglio per non annegare. Ho mandato la mail oggi, spiegando in maniera netta se è possibile trovare eventualmente un compromesso tra le sue possibilità e i miei interessi. Meglio fare i preziosi prima e i coerenti poi che vendere il culo per poi rinnegare da codardi, credo.

In tutto questo ci sono sempre mamma e gli zii che negli utlimi due giorni ho un po' abbandonato (li ho ripresi stasera) con l'angoscia che vanno in giro in macchina, che non sanno la lingua, che sentono i familiari tramite il mio skype...

Semplicemente non ho retto il peso dello stress. La mia testa è andata in corto e ha staccato. Forse ci voleva azzerare tutto e riprendere le forze. Mi spiace perciò avervi fatto preoccupare, oggi è andata meglio. Soprattutto quando ho finito la giornata con un cannolo siciliano degno della migliore pasticceria di Messina.

mercoledì 23 marzo 2011

A volte penso che quando una persona piange è buon segno, segno che ha trovato la forza per reagire a tutto ciò che lo opprime. In questo momento non ho neanche la forza di parlare, nè tanto meno di piangere. La mia giornata finisce qui, non vale la pena continuare a stare a occhi aperti per oggi. Domani sarà un altro giorno. Anche se ne sono convinto sempre di meno.

PAROLE PAROLE

Ritorno a scrivere dopo qualche giorno di silenzio stampa. Forse è grazie al ritorno a Boston, mi ci voleva ritrovare quel minimo di spazi che mi ero costruito. Non è facile fare da balia ad altre persona, soprattutto quando queste persone non sono "mansuete"o "docili" che dir si vuole. A volte ho l'impressione di scoppiare. Se ne stanno accumulando un po' troppe ultimamente.

Abbiamo tra l'altro continuato la ricerca di parenti lontani della famiglia Vitillo: oggi siamo andati a Belleville, New Jersey, ma Anthony Vitello (il nome è frutto degli errori dei funzionari dell'immigrazione del tempo) non era in casa e Rebecca Anne Vitillo aveva cambiato indirizzo. Peccato, sarebbe stato strano abbracciare una persona perfettamente sconosciuta sapendo di avere chissà quale avo in comune (lo saprebbe dire mio cugino).

Oggi dopo troppi giorni ho fatto una bella chiacchierata con Piero. Lo devo ringraziare, ci voleva, anche per riordinare le idee, non è facile. Continuo a pensare, pensare, pensare, ma almeno mi sento un po' più leggero rispetto a prima. Di questi tempi non è poco.

Per il resto oggi ritorno da New York a Boston. Immagine del viaggio: un camper tipo quello di Ti presento i miei che traina una macchina. Il mondo va proprio alla rovescia.

Termino con un paio di foto che non ho potuto pubblicare da New York causa mancanza di attrezzatura. La prima spiega (un esempio fra tanti) una mia frase che avrete ritenuto un po' criptica in uno degli ultimi post. L'altro invece, è solo per quelli che si gloriano potersi far chiamare alla stessa maniera dal sottoscritto (e non sono pochi).

Ed ora, finito il piacere, sotto con il lavoro per la riunione di domani con Todreas, al rientro dopo tre settimane di assenza. Speriamo bene.

martedì 22 marzo 2011

LEAVING NEW YORK NEVER EASY

Anche oggi non ho la forza per parlare o raccontare. Il solo pensiero che riporto è per le vittime di Ground Zero, una ferita che rimarrà per sempre aperta nel cuore di una città pure così orgogliosa. La mia preghiera va a loro oggi.
In ogni caso so che capite il mio silenzio e che capirete le foto e le parole, sperando che non pensiate che ho messo la canzone perchè il testo è interpretabile.



lunedì 21 marzo 2011

LA GRANDISSIMA MELA

Stasera non ho grande voglia di raccontare, mi sento molto vuoto, svuotato. Andrò a flash, facendomi molto aiutare dalle foto. Una sola cosa a parte, prima di iniziare: quanto il nome di Gesù Cristo viene usato in malo modo qui...che tristezza. Scusatemi.

La chiosa della giornata è una riflessione sul nostro Belpaese attraverso due immagini significative che ho avuto modo di cogliere qui a New York.


PS: La cosa più allucinante è quando scrivi a Todreas alle ore 00:18 ora locale di domenica sera e alle 00:19 ti risponde alla mail.

domenica 20 marzo 2011

LA GRANDE MELA

Mi sono sempre chiesto perchè New York venisse chiamata "La Grande Mela". La risposta che ho trovato è stata abbastanza una delusione.

Mi trovo a New Yorl in questo momento, ad Harlem in particolare. Ci starò ancora per un paio di giorni. Sono appena tornato da una passeggiata in notturna dalle parti di Times Square, un turbinio di luci e, soprattutto, di persone. Ammetto che sono emozionato ad essere qui, soprattutto se il viaggio è stato fatto in macchina affittata da zio e in veste di navigatore ufficiale, ruolo da sempre di grande responsabilità, soprattutto quando le uniche informazioni su come arrivare sono quelle stampate all'ultimo secondo in ufficio da google maps e l'unica cartina a disposizione è quella fornita dall'agenzia di affitto macchine e a New York manco ci arriva. Ammetto che, a parte per una breve divagazione dovuta alla presenza di due uscite 20 sulla I-84, siamo arrivati abbastanza facilmente, attraversando Massachusetts, Connecticut (che stato sfigato) e appunto New York.

Le prime impressioni sono di una città bellissima. Nonostante la mia impressione a caldo è che l'esperienza di vita a Notthing Hill a Londra sia qualcosa si impareggiabile, ero molto scettico su questa New York di cui tutti mi avevano parlato troppo bene. Attese confermate invece. Non sai dove guardare. C'è sempre qualcosa di bello che ti sfugge. E' una città vitale, c'è tutto il mondo dentro, se ne sente veramente il respiro. Pensavo non a caso al respiro strozzato quasi alla morte quell'11 settembre di quasi 10 anni fa, che ricordo come se fosse ieri. Ma non lasciamoci prendere dalla tristezza, nonostante tutto. C'è una città da scoprire ancora. Poi si vedrà.



sabato 19 marzo 2011

GLI ANTENATI

La giornata di oggi è iniziata con un incontro con un dissennatore che è riuscito a entrare in camera. Ma il poco tempo e il pensiero di lasciare mamma e zii in balia del loro destino mi ha costretto a uscire comunque di casa.

La giornata è stata spesa praticamente interamente nei pressi di Margaret Street, la strada dove abitava la bisnonna. A differenza dell'altra volta, oggi siamo riusciti a parlare non solo con qualcuno che se la ricordava, ma addirittura con le persone che le affittavano casa. Due signori molto anziani, italiani, che parlano quel misto tra un dialetto meridionale mai dimenticato e un inglese imparato nel corso del tempo. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con loro nel pomeriggio, visto che il marito è tornato solo dopo pranzo e dopo che la mattina abbiamo incontrato un signore di origini italiane che non conosceva la bisnonna, non parla italiano ma è stato così dolce e gentile da chiamare per noi il cimitero dove pensiamo sia sepolto il bisnonno e altri lontani parenti, cercarlo, dirci dov'è, darci le indicazioni per arrivarci con tanto di orari e piantina di google maps e offrirci addirittura di andarci insieme la prossima settimana. Non è stato l'unico caso di gentilezza oggi, Filo me l'aveva detto ma è vero veramente. In ogni caso credo che tornerò a salutare questi signori e a ringraziarli. Sono riuscito anche a ricostruire la storia di questi bisnonni finalmente, anche se, giustamente, non vi interessa.

Dopo questa giornata ho le forze solo per un ultimo commento. Ho sempre avuto paura di creare imbarazzo, di essere un fastidio, di essere un peso. La cosa bella è che, nonostante mi impegno a non esserlo, non ce la faccio mai. A volte ho paura davvero di essere una presenza troppo ingombrante, e non solo de panza.

venerdì 18 marzo 2011

PANTA REI

La notizia della giornata è che mamma, zia Nadia e zio Carmine hanno passato la dogana. Scena del viaggio quando alla dogani gli hanno sequestrato le salsiccie, ufficialmente con la scusa che non avevano dichiarato carne nelle valigie. Zia Nadia ha ribattuto prontamente in italiano "ma non sò carne, sò sarsicce!!!" ma quelli in realtà già se le erano imboscate per festeggiare San Patrizio. In ogni caso hanno superato i controlli i miliardi di altri alimenti che mi hanno portato :)

Non parlerò della seduta con Driscoll oggi, nè di nient'altro.

Dico solo che la mia di scena della giornata è stata questa sera tornando solitario dall'hotel dove risiedono gli altri. Mi sono trovato in mezzo al famoso ponte di 21, con l'acqua sotto che scorreva. Si, ormai si è ufficialmente scongelato tutto il fiume (mi spiace solo non aver sentito i botti tipo iceberg che si rompe). Ho pensato a tante, cose, allo tsunami in Giappone. Ho pensato anche a quante cose porta quell'acqua (è veramente tanta, il fiume è larghissimo). Eraclito diceva "tutto scorre" e così era quel fiume. Tutto scorre, inconsapevole o menefreghista di quello che pensiamo, proviamo, per le nostre gioie e i nostri dolori. Scorre e basta. E forse è un bene, è sintomo di una vita che va avanti, nonostante tutto. Nonostante quegli iceberg che non riescono a squagliarsi, anche quando tutti vorrebbero fosse così. Panta rei. In questo momento, ci sono proprio dentro, più che mai.

Concludo con un pensiero doveroso alla nostra Italia che oggi compie 150 anni. Concludo da buon italiano con due citazioni letterario/artistico/musicali per descrivere i miei sentimenti a riguardo. Con la speranza che il domani sia migliore.

"Che tutto cambi, perchè nulla cambi"

"Aida, come sei bella"

giovedì 17 marzo 2011

(TITLE NEEDED - ASK FOR P'S HELP IN FINDING ONE)

Oggi è stata una giornata piuttosto ordinaria. In realtà credo di avere passato l'80% del tempo in cu non sono stato a lezione su skype. Ma d'altronde tant'è.

Le cose che ricorderò di questa giornata sono state:
1) Lo stare nell'ufficio del Prof. Golay a cercare di capire per poi spiegarlo a lui (che fa interventi sul NY Times e alla CNN) sulle varie interpretazioni della scala INES;
2) Le due parole scambiate con Brittany mentre se n'era andato un attimo e il fatto che si è fermata un attimo a salutarmi prima di andarsene. Considerando che siamo vicini di ufficio, almeno iniziarsi a salutare non sarebbe una cattiva idea, ecco;
3) il fatto che a quanto pare sono nella lista degli incerti (e come te sbagli). Stanno cercando fondi, se li trovano mi ammettono, sennò no. Questione di settimane insomma. Non c'erano dubbio, porcodequè (come dice il nostro carissimo g10 :P). Valentina faceva notare giustamente che, de sti tempi, trovare finanziamenti per un qualcosa di nucleare potrebbe essere impresa ardua. Sono d'accordo, ma siamo sempre stati nelle Sue mani, per fortuna.

Per il resto, domani arrivano mamma, zia Nadia e zio Carmine. Vedremo se riescono a superare lo scoglio della dogana :D

mercoledì 16 marzo 2011

CERVELLI IN FUGA

Il titolo del post oggi è stato gentilmente offerto da Piero, che con la sua solita arguzia è riuscito a fotografare perfettamente non il classico refrain sulle persone che scappano dall'Italia bensì proprio il cervello che pia e se ne va a gambe levate come nel mio caso. Mi pareva doveroso fare questa osservazione e rendergliene atto :)

Oggi a parte un piccolo meeting con Driscoll organizzato all'ultimo ho:
1) ripreso il cellulare, sano e salvo. mio piccolino quante ne ha passate
2) Assistito ad una conferenza aperta a tutti con a seguire domande libere sulla situazione nucleare in Giappone. Non scriverò niente qui, chi vuole approfondimenti (a meno che non ne abbiamo già parlato) mi contatti privatamente, altrimenti questo blog poco serio e poco impegnato (una volta era diverso) diventa uno spazio pesante e tedioso. Non per questo però finiscono le mie passioni, prima di tutto per quello che significa il mio sentirmi cittadino. (non so perchè ma non mi fa caricare le foto, le aggiungerò al più presto ndr)
3) Fatto una bella chiacchierata a cena con il ragazzo indiano. Tra l'altro l'avevo incontrato tornando in residenza che andava nel suo studio che si era dimenticato lì il cellulare. Non è al mio livello ma se vuole gli dò ripetizioni.
4) Fatto un gesto molto carino e dovuto (secondo me): mandare una mail al tizio che mi ha ritrovato il cellulare ringraziandolo e dicendogli che se voleva gli offrivo una birra. Vale la pena riportare la sua risposta.
"
Hey, no big deal!

The exact same thing happened to me over summer, so just passing on the good luck!

No need for a beer, hearing that you got it back was reward enough
-Ian "

Per me ha pensato che fossi un gay maniaco. Peggio per lui, la birra se la dovrà pagare da solo.

PS Solo per i miei colleghi: è divertente vedere studenti del MIT che non hanno chiaro:
a) che il calore di decadimento è un fenomeno fisico che l'uomo non può bloccare. Uno ha chiesto ma perchè non hanno progettato un reattore senza calore di decadimento ahahah
b) il concetto di rendimento. quando a uno hanno fatto notare che una potenza termica è molto maggiore di una potenza elettrica è rimasto basito
Ovviamente non erano studenti di nucleare. Forse non erano neanche del MIT. Ma volete mettere la soddisfazione????

martedì 15 marzo 2011

DOUBLE FACE

Giornata double face. Iniziamo dalla parte brutta.

Ormai sono fuori di testa, su questo non ci piove. Pensate che appena tornato in residenza, vedo arrivarmi una mail dall'oggetto "Cell Phone Found" che diceva che avevano ritrovato un cellulare probabilmente appartenente a me. Molto sorpreso dell'accaduto cerco il mio cellulare: non c'era da nessuna parte. Ricordo di averlo messo in tasca. Mi è caduto neanche me ne sono accorto. Pregherò ringraziando la persona che l'ha trovato e l'ha portato a chi di dovere a a quelli del MIT che tramite i miei dati e la mail mi hanno contattato immediatamente.

Questo non toglie che è un episodio grave. Tra l'attesa per l'esito della mia application (ancora niente ovviamente), lo stare solo e i "problemi" di cuore, di stomaco e di fegato che ogni giorno mi assalgono, non ci sto veramente più. Per sfogarmi oggi ho corso mezz'ora sul solito tapis roulant ancora più forte di come avevamo fatto con Filo.

Passiamo al lato bello, ovvero divertente. Oggi è il 14 marzo. Gli americani scrivono 3/14. Che vi ricorda? Ma certo, la data di nascita di Einstein!!! (lo sapevate, vero??? io l'ho scoperto stasera). In realtà i più arguti avranno sicuramente pensato a quel 3,14 che moltiplicato per il raggio al quadrato o a un quarto del diametro al quadrato anch'esso dà l'area del cerchio. Il Pi Greco. Ecco, oggi infatti è il Pi Day. La mia residenza ha deciso di organizzare un simpatico evento: una gara di recitazione delle cifre decimali del pi greco. Gli sfidanti si contendono al ritmo di una cifra per uno, uno dopo l'altro, a giro. Per gli altri comuni mortali torte gratis. Bone da morì oltretutto. Vi pubblico le pubblicità della gara (con Filo avevamo deciso di tenerle segrete fino ad oggi, sono troppo belle):


Vi state chiedendo chi ha vinto, vero? La risposta è banale: un cinese (inteso come ragazzo di aspetto asiatico). Seconda, una tipetta bassetta biondina incredibilmente, non l'avreste mai detto. Ma so anche qual è la domanda che ora vi assilla (vi tengo sulle spine...), quanti numeri dopo la virgola si è ricordato. Se non fossi stato lì non ci avrei creduto neanche io, giuro. Ma sono testimone, e anche le foto (sono solo alcune).

270 NUMERI DOPO LA VIRGOLA, ha sbagliato al 271-esimo. NERD? Sicuramente. Mostruoso? Può darsi. Ma d'altronde il record mondiale è di 67 890. Fatto da un altro cinese ovviamente.

lunedì 14 marzo 2011

PIATTUME

Oggi non ho fatto veramente niente. Niente di niente. Messa, pranzo non cucinato ma riscaldato al microonde, stanza.

Ho sentito qualcuno e stop.

Domani almeno in ufficio ci andrò. Ricominciamo la settimana.

domenica 13 marzo 2011

ALONE AGAIN

Ed eccoci qui soli di nuovo. Devo ammettere che riportare Filo all'aeroporto è stato brutto, ste partenze mi stressano in maniera incredibile. Siamo stati bene sti giorni, molto bene, e soprattutto lui è riuscito a distogliermi dalle faccende che ora più delle altre mi stanno facendo ammattire la testa. La camera mi sembra troppo in ordine e troppo vuota per non capire che c'è qualcosa che non va.
L'ultima giornata del suo viaggetto qui la dovevamo passare visitando il reattorino qui dietro. Appuntamento alle dieci e un quarto non si sa dove, alle dieci siamo in zona per non vedere nessuno, e dico nessuno, nella vicinanze. Preso da un'incredibile spirito di avventura alla Indiana Jones gli dico di seguirmi dentro il building del mio ufficio, alla ricerca del passaggio segreto verso il reattore, chi lo sa, magari l'appuntamento era lì e non di fuori. La scena è stata l'ennesima da uomo di scienza (qui in veste di avventuriero) che si ritrova nei laboratori accanto al reattore, dove dubito che potevamo stare, nei quali siamo entrati per caso per poi renderci conto (Filo, io no) che la porta da dove eravamo entrati incredibilmente non si apre più. Intrappolati nella trappola per topi ho visto in quei pochi secondi:
1) Me stesso diventare l'incredibile Hulk a causa delle radiazioni
2) La sensazione di quando sono rimasto chiuso fuori dalla stanza in accappatoio bagnato
3) La scena di una cazziata epocale che mi avrebbero fatto, con tanto di botte, espulsione dal MIT e soprattutto prigionia a Guantanamo.
In preda a queste visioni, Filo mi indica che c'è una scritta per un'uscita imprecisata. La seguiamo per ritrovarci, per fortuna senza nessun allarme che suona, sui binari della ferrovia che costeggia il reattore. L'abbiamo scampata anche questa volta. E Filo ovviamente se la tajava, perchè se si dovevano inc...are qualcuno quello ero io, lui tanto partiva il giorno stesso!
Imperterriti abbiamo avuto anche il coraggio di continuare ad aspettare che arrivasse qualcuno dopo ma, continuando a rimanere da soli (in questi giorni molto spesso è successo che fossimo come la peste, dove mettiamo piede si crea il vuoto) ce ne siamo tornati in residenza dove, tra un ping pong che ho rivinto con disonore per Filo, un pranzetto leggero (non è vero, una botta) ecc ecc era già l'ora di partire per l'aeroporto.

Ora che sono solo again la sfida è continuare a fare qualcosa di quello che ho fatto con Filo, palestra, pub (con chi??), ping pong, aggiungere magari la piscina, vivere. E possibilmente non farsi sommergere ancora dalle altre cose. La storia dell'ammissione qui ancora niente, ma la prossima settimana DEVE essere quella giusta, poi c'è lo spring break e si danno tutti immagino. Per le altre cose, che dire... Ne abbiamo accennato anche con Filo, con tutte le difficoltà del caso. E' bello vedere comunque persone molto mature.
In fondo sono una persona sociale, si tratta solo di lasciarsi andare. E' quello che non riesco a fare. Tant'è.

Aggiunte al post di ieri che mi ero dimenticato:
1) Todreas mi ha proposto di correggere un paio di capitoli del suo libro versione aggiornata che pubblicherà a breve. Giancarlo e altri già lo facevano. E' un libro base per l'insegnamento nel campo nucleare, usato in tutto il mondo. Costa tipo 120$ a volume (sono 2). Per me è un grandissimo onore. Ho accettato subito, a costo di lavorarci sodo su.
2) Ieri nella metro c'era un tizio scocciato che faceva gli annunci sulle prossime fermate divertendosi a dirle in maniera divertente. Tutte le carrozze a ridere. Non capiterà mai più ma è stato bellissimo.
3) Ce n'era un'altra di cosa ma continuo a dimenticarmi. Spero che Filo mi aiuterà a ricordarlo.

sabato 12 marzo 2011

TURISTI PER CASO

Non avendo lezione oggi la giornata era dedicata al turismo. In realtà la prima cosa che ho fatto stamattina, dopo aver avuto qualche piacevole aggiornamento, è stato andare a presentarmi dal professor Buongiorno. A parte la difficoltà a trovare una formula per salutarlo (Buongiorno Prof. Buongiorno? oppure Buongiorno Buongiorno? Oppure Buongiorno Professore? Oppure Buongiorno e basta?) la prima domanda che mi ha fatto è stata "Tu sei...?" e alla risposta Francesco Vitillo mi ha detto "ah, Francesco, ma ti hanno ammesso poi?". Ovviamente io ero li tacitamente per saperlo da lui. Proprio non c'è verso di avere questa notizia in nessuna maniera, dannazione. Mi ha detto poi che aspettava che un paio di giornalisti lo chiamassero per un parere sulla situazione nucleare in Giappone e che in mattinata ci sarebbe stata l'expo dei lavori degli studenti PhD agli studenti americani che già da molto tempo sanno della loro ammissione (sigh). L'expo con la grande pazienza di Filo è stata molto interessante, anche se abbiamo cercato di ridurre i tempi al minimo.
La giornata infatti prevedeva inizialmente Harvard.

Harvard è oggettivamente un bel posto, il campus è molto bello, con gli edifici in mattoncini rossi e i prati, anche se ci è sembrato molto autoreferenziale. Un posto tranquillo. Certo, sapere che lì è nato il fenomeno Facebook è stata una sensazione particolare.

Per la cronaca ad Harvard ho fatto un paio dei miei soliti numeri, con una nasata al vetro del museo con gli strumenti antichi perchè cercavo di capire se il telescopio del 1800 circa funzionava veramente e soprattutto la suonata dell'allarme mentre mostravo a Filo la tecnologia avanzatissima del Commodore 64. Filo dice che non me su può portà in giro, io ho risposto che un uomo di scienza deve avere la curiosità incontrollata. Scusa eccellente per giustificare soprattutto la nasata al vetro.
La giornata è continuata con pranzo cinese, visita mancata all'acquario (21$ de biglietto sti ladroni!!) dove però abbiamo visto una foca che si specchiava in una signorina molto smilza accanto a noi (ahahahah) e giretto per la Downtown. Il giretto si è concluso con l'epic fail di Filo che voleva portarmi a vedere l'ICA (Institute of Contemporary Art): non solo ha sbagliato strada e voleva spacciarmi il centro congressi per questo museo, ma oltretutto alle mie insistenti osservazioni sul fatto che un palazzo bruttissimo avesse la scritta a caratteri cubitali ICA lui rispondeva: "Ma no, sta nelle cose da vedere di Boston, mica è così brutto!". Ovviamente era quello palesemente e quando ce ne siamo accorti è partito un termine poco ripetibile nei suoi confronti.

La cena non ne parleremo per rispetto nei vostri confronti. Serata carina in un paio di pub a Downtown Boston (Quincy Market) dove almeno abbiamo visto un po' di gente. Chissà quanto ci torno.

Foto della giornata: io in versione Alicio nel Paese delle Meraviglie. Manca solo il Bianconiglio, lo Stregatto e Capitan Libeccio. Il Brucaliffo mi è sempre stato antipatico.

venerdì 11 marzo 2011

CONVERSAZIONI

La giornata di oggi ha rispecchiato lo schema di ieri: prima corsetta di mezz'ora sul tapis roulant, con una tipa che era già lì prima che noi arrivassimo e quando ce ne siamo andati correva ancora molto più di quanto avessimo fatto noi. Una bella maratoneta. Filo poi si è fatto un bel giretto da solo (ormai conosce Boston molto meglio di me) e io invece prima a studiare e poi a lezione. Filo dice tra l'altro che appena apriva la cartina i bostoniani gli chiedevano se gli serviva aiuto: che siano pure gentili questi indigeni?

Detto questo la mia giornata invece ha visto avvenire una di quelle conversazioni a cuore aperto con Bo. In realtà prima ce n'era stata un'altra, in cui lui mi ha raccontato di come ha aspettato nei giorni scorsi a investire 5000$ in azioni della società che produce il caffè che si beve lui perchè erano in rialzo del 6% per poi vedere che durante la notte scorsa gli ordini le hanno fatte arrivare questa mattina a +39,5%. Una bella rosicata. La conversazione vera invece è stata sulla mia application e non solo. Lui mi ha consigliato "get the things", prendi di petto la situazione. Presentati al Professor Buongiorno, professore italiano qui che è uno di quelli che valutano le candidature e chiedigli cosa puoi fare per migliorare eventualmente la candidatura. Mostreresti spirito di iniziativa e motivazione. In ogni caso chiedi a Giancarlo. Mi ha detto inoltre che secondo lui conviene fare il PhD qui, che non ha mai visto uno uscito con il PhD qui prendere come primo stipendio meno di 90000 $/anno e soprattutto mi ha detto che il fatto che ho paura di dare fastidio alle persone intorno a me mi fa vedere dagli altri come "non sociale". Ammetto che è stata una bella coltellato, o meglio, so benissimo che sono fatto così purtroppo, però quando te lo sbattono in faccia è sempre come prendere un muro invisibile mentre cammini sapendo di non vederci bene. Sai che lo prenderai prima o poi, però accidenti se fa male lo stesso.
Domani in ogni caso mi presento al Professor Buongiorno senza dirgli niente dell'application, come mi ha consigliato Giancarlo. Mi sembra un buon compromesso.

Serata divertente con partita a ping pong vinta dal sottoscritto ovviamente (Filo dirà che è determinante il fattore campo, voi non gli credete), cenetta e birretta, il tutto condito dalle partite di NBA viste anche nella lounge room del piano, con la gente fomentata a tifare.

Per finire frase della giornata di Filo: "Ho scoperto che esiste un quarti principio della termodinamica, il Teorema di Starbucks: se hai freddo e ti prendi un caffettone, poi non fa più freddo". Secondo me lui lo prenderebbero al volo, qui.

giovedì 10 marzo 2011

MERCOLEDI' DELLE CENERI

In questa giornata che segna l'inizio ufficiale del tempo quaresimale pranzo saltato per Messa a mezzogiorno e lezione all'una. Filo che ha passato la mattinata e il primo pomeriggio girovagando da solo per la città e ci siamo ricongiunti (che brutto termine!) verso le quattro. Saltata la partita dei Celtics dal vivo causa biglietti a prezzi non superiori ai 3000€ finiti, abbiamo deciso di tranquillizzarci un po' in camera per poi andare ad un pub irlandese carino per vedere la partita, mangiare qualcosa e bere una birretta (anzi due). La partita è stata indegna, non sappiamo neanche quanto è finita :)

Storia della giornata: mi sono sentito bene a consigliare al ragazzo che fa da grader al corso di Todreas e Podowski, studente di dottorato laureato al Politecnico di Milano, un programma che non sapeva. L'ho mandato anche a Giancarlo, ho già fatto girare tutte le simulazioni. Spero di poter aiutare qualcuno, mi farebbe piacere, mi farebbe sentire utile nonchè un minimo preparato per essere qui. Sto pensando di farlo, questo homework, mi darebbe grande soddisfazione farlo, anche perchè non è considerato semplice. Vedremo, tempo permettendo. Per il resto, per avere altre informazioni sul programma, mi farò pagare a peso d'oro. Tranne Giancarlo, ovviamente, a lui devo ancora almeno una cena e tot biciclette ;) ahahah

mercoledì 9 marzo 2011

UNA GIORNATA AMERICANA

Il primo giorno con Filips è stato all'insegna dell'americanità. Innanzitutto sveglia presto: alle 5 il signorino era già al computer, io alle sei mi sono alzato che tanto non dormivo più da un pezzo. Presi da una botta di vita abbiamo deciso di fare una sgambata in palestra sul tapis roulant: 30 minuti di corsetta a scaletta, per usare un termine caro ad un nostro carissimo fan. Devo dire tonificante, con la sorpresa finale che la velocità e la distanza percorsa erano misurate in miglia e non km. Un bel 1.6 guadagnato.

Mattinata passata più cazzeggiando che studiando, lezione e giro per Boston. Suonino i rulli di tamburo...sì, anche questa volta sono salito sul grattacielo, 50 piani di veduta panoramica e discreta tranquillità da parte mia :) All'uscita "una delle poche certezze della vita" (cit.), il caffè caldo da Starbuck's Coffee e torno in residenza. Brutta sorpresa con i tizi che pretendono che paghi due mesi di affitto (c'è qualcosa che non quadra, almeno un mese l'ho pagato c...o!). Cena fatta in casa con doppio hamburger, uovo e formaggio, una botta che ancora il mio stomaco deve assorbire. Però che goduria!! Ho presentato Filo a Thomas, avendo conferma che sembra un pescatore di merluzzi del Mare del Nord.
Sera passata in un ristorante/pub con una birretta. Insomma, ho quasi fatto più cose oggi qui che fino ad ora.

Scena della giornata: io che, dopo aver rotto magistralmente l'uovo per farlo al tegamino, decido giustamente di suicidarlo nel lavandino piuttosto che nella più consona padella. L'urlo di Filips lo ha salvato. Poi tanto ci abbiamo pensato noi a suicidarlo definitivamente una volta cotto.



martedì 8 marzo 2011

OSPITE GRADITO


Finalmente sono arrivati il primo ospite graditissimo in terra americana. Dopo una lunga passeggiata solitaria per l'aeroporto e dintorni Filo è finalmente riuscito a raggiungermi quando ormai avevo perso le speranze di vederlo vivo.
Oggi sono andato da Driscoll, ho chiesto qualche dritta, spero di proseguire bene il lavoro, chissà.
Per il resto passeggiata di introduzione per il campus/città e cenetta tranquilla. Abbiamo per la prima volta cucinato un piattone di verdure miste surgelate che bastavano per almeno 8 persone. Domani a pranzo dubito che riuscirò a finirle. Ora il bimbo è stanco, giustamente. Glielo concedo, avremo modo per uscire, finalmente. A breve una foto sulle condizioni della mia piccola stanza con una persona di troppo.

PS: Filippo si appena guadagnato lo stare qui facendomi notare che la combinazione del mio bellissimo lucchetto a girello (che non vi dirò sennò mi fregate tutto) è palindroma. Grande, effettivamente non me ne ero mai accorto.

lunedì 7 marzo 2011

CENETTA ROMANTICA

La giornata di oggi è passata senza sostanziali novità. La Messa, un pomeriggio tranquillo, le gare in piscina che non solo mi impediscono di fare sport ma anche di sentire Valentina, mannaggia a lei e a quando s'è inventata sta cosa.

Le vere novità sono state due:
1) Ho usato per la prima volta l'aspirapolvere. Domani arriva Filo e volevo fargli trovare la stanza in condizioni decenti, considerando che andrà a dormire per terra. L'aspirapolvere è quell'attrezzo rosso: l'aggeggio più rumoroso che abbia mai sentito. Da panico. Ti rompe i timpani. E oltretutto secondo me manco funziona a dovere. Ma questo, a Filo, non glielo diremo.

2) La cena. La cena ha visto un momento di grande pathos quando ho trovato il coraggio di fare al ragazzo indiano con cui parlo ormai se era un problema che cucinassi carne in cucina. Sapete, gli indù non mangiano bovini. I musulmani i suini. Praticamente un macello. Lui mi ha risposto in maniera molto saggia: "Io non mangio la carne, ma non mi dà fastidio chi la cucina. Penso che, fintantochè (non vi dirò mai la traduzione inglese) usi le tue padelle, non ci siano problemi. In ogni caso chiedi, che dipende dalle persone". Per dovere di cronaca. Stavo cucinando delle salsiccie. La cosa divertente della giornata, infatti, è che quando sono entrato in cucina per la prima volta c'era un essere di sesso femminile a cucinare. Ovviamente io come mi sono presentato? Come quello che cucina 5 salsiccie (cena di oggi, pranzo di domani e qualcosa per Filo quando arriva). Un po' imbarazzato per cotanta roba, anche se lei cuoceva al forno una bella teglia petto di pollo a cubetti, mi sono chiesto cosa potevo fare per migliorare la mia posizione. La cosa migliore in questi casi è offrire, cioè dire: "Vuoi assaggiare....".
Poi ho visto l'involucro delle salsiccie, che non ho buttato a posta per farvelo vedere:

La frase sarebbe finita quindi con: "Vuoi assaggiare una salsiccia italiana?". La scena mi è sembrata degna del peggior film di Rocco Siffredi. Ho evitato, preferendo lasciare la situazione com'era. Anche se sono stato a ridere dentro di me per un quarto d'ora buono. Chissà che avrà pensato quella nel vedere uno che cucina 5 salsiccie e ridacchia da solo. Per la cronaca: le salsiccie erano buonissime, sono un drago a farle.


domenica 6 marzo 2011

SATURDAY

Giornata di sabato iniziata in tranquillità con sveglia calma. Il tempo di vedere l'ultima partita della stagione hattrickiana (promozione ottenuta!) mi sono visto un filmetto e ho riprovato ad andare in piscina. Anche oggi gare, mannaggia alla miseria. A quel punto mi sono fatto una passeggiatina in solitario lungo il fiume lato Cambridge. Qualche fotina e molto su cui riflettere.
La sera, preso da uno slancio culinario, decido di provare a fare la pasta cacio e pepe. Compro una mezze specie di pepe, una mezza specie di formaggio in busta. Il problema è che quel formaggio diventa una mezza specie di mozzarella filante sulla pizza appena tocca la pasta. Per la prima volta mi rendo conto che mi manca la cucina italiana. E credo anche che la grande marcia in più della nostra cucina sta negli ingredienti. La ricotta salata siciliana, qui, non sanno manco che esiste. Che si perdono.
Non farò sviolinate o lamentate varie oggi. Dico solo una delle tante cose che mi sono dimenticato di dire in tutti questi giorni (ce ne saranno molte altre in seguito, il tempo di ricordarmene!): sto diventando un fan del tritatutto che qui hanno allo scolo del lavandino in cucina. Una cosa splendida, utilissima. Almeno quella sarebbe da importare.

sabato 5 marzo 2011

VENERDI' SPORTIVO

Incurante delle prese in giro che mi arrivano quotidianamente sul blog, questo venerdì sarà da segnare sul calendario come il venerdì dello sport. Mi sono iscritto alla squadra di pallanuoto delle residenza, per ora siamo in tre, la cosa non mi convince. E, come tutti potevano immaginare, sono andato in piscina, ovviamente. Peccato che il tempo di entrare mi sono trovato sommerso da una quantità di gente spaventosa, sfilze di ragazzetti che non ci sono nemmeno nei peggiori pomeriggi al forum. Sì, perchè la fortuna è stata quella di beccare il pomeriggio di gare: gare sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio indoor, partite del torneo maschile di pallavolo, gare in piscina in cui, su due piscine che hanno (mi sono sembrate a 8 corsie ma 20 metri lunghe credo), c'erano almeno dieci persone in ogni corsia a scaldarsi. Un casino mai visto. Ovviamente non c'era verso di fare alcunchè e allora mi sono rimesso i vestiti e mi sono visto la partita di pallavolo tra la squadra del MIT e i malcapitati Emerson, che non ho capito bene chi erano e da dove venivano, ma che soprattutto hanno preso una scanizza storica. Domani tornerò a provare, sperando nella tranquillità del weekend. Staremo a vedere. Sensazioni di oggi:
1) mi manca l'emozione della partita, di essere davanti alla gente che ti guarda e di un risultato da portare a casa. Avevo provato la stessa cosa quando sono andato a vedere la prima di campionato dei miei compagni di squadra e li ho visti scaldare. Io dovevo essere là dentro.
2) Grande distacco dai ragazzi che guardavo giocare. Ok, sono quasi sicuro che erano ragazzi più giovani di me, che ora veleggio per i trenta ormai :) però immaginare loro che vivono questa esperienza di college sfrenata tra residenza, sport e (forse) studio mi è sembrata lontana. Mi sento di un altro mondo, un po' più in là come visione. Non so se è una reazione della vecchia lotta mi prendono-non mi prendono, ma questo è oggi e lo riporto, per dovere di completezza.

Ultima cosa. Per entrare in piscina Giancarlo mi aveva prestato una borsaccia sua in cui forse entravano le ciabatte. Credo che il buon Filips dovrà provvedere. Ma non era questo. Giancarlo mi aveva detto di comprare il lucchetto per chiudere gli armadietti, che ovviamente sono personali negli spogliatoi e ce ne sono n tendente a una cifra. Il lucchetto è di quelli a combinazione preimpostata da aprire con la rotella. E' diventato ormai il mio passatempo preferito aprirlo. Troppo bello, Mi diverte in maniera impensata. Sto peggiorando, decisamente.

venerdì 4 marzo 2011

GIOVEDI' GRASSO

In questo giovedì grasso in cui ho passato gran parte del tempo a chiedermi cosa dovrò fare nei prossimi mesi della mia vita e a lagnarmi del mio status solitario cercando di trovare conforto in quello a cui posso aggrapparmi in questo momento che mi fa stare bene, ho un paio di novità.
Oggi ho conosciuto il Prof. Podowski, simpatico professore che ha preso il posto di Todreas nel corso di termoidraulica per parlarci di Flow Boiling e altre cose molto belle e interessanti (non scherzo, è vero!). E' stata una bella lezione. Non so se è la materia, ma sti professori sono bravi in effetti, sanno il fatto loro. D'altronde, mi dicevo, se stanno qui un motivo ci deve pur essere. Ho preso gli appunti anche per Giancarlo, visto che lui è a New York da Serafino. Spero che gli siano utili, è una di quelle piccole cose che posso fare per ringraziarlo.

La vera novità della giornata è che Filo mi verrà a trovare martedì. E' stato un fulmine a ciel sereno, quando ho letto durante la lezione che mi diceva se poteva venire un altro po' non svengo. Sono proprio contento, passeremo insieme belle giornate. Vale invece mi ha detto che non ci sentiremo più fino a che non vado in piscina. Mi ci tocca andare per davvero. D'altronde dovrò allenarmi per il torneo di pallanuoto, quando riuscirò a iscrivermi. Oggi ho parlato finalmente un po' di più con Jake, l'altro ragazzo in ufficio con me. Bo invece vuole insegnarmi un po' di slung. Io ci sto, non imparerò nulla della mia materia, ma volete mettere slungare tipo 8 Mile??

giovedì 3 marzo 2011

RICORDI...IMBARAZZANTI

Le giornate cominciano a essere molto strutturate, con poche novità. Anche oggi poco da raccontare che non sia già stato detto. Aggiungo perciò qualche dettaglio:
1) Ho pagato l'affitto per il mese di febbraio. Me dovessero caccià sennò.
2) Oggi Thomas il californiano-nordeuropeo stava cucinando il pane. Si, il pane al forno. Cioè capito, il compro il pane in cassetta e lui se lo fa al forno! Quando l'ho salutato scherzando gli ho detto se ce lo faceva assaggiare. Mi aveva addirittura chiesto il numero della stanza. In fondo è buono. Anche se fosse per lui parlerebbe solo delle ricerche che sta facendo per isolare ed osservare una sola molecola di non so cosa. Ognuno di diverta a modo suo, d'altronde.
3) Ho scoperto che stanno organizzando il torneo di pallanuoto inter-residenze per la primavera. Mi iscrivo. Devo soltanto capire come si fa.
4) Continuo a vedere film, i più divertenti però sono quelli che mi faccio in testa.

Mi è venuta in mente finalmente la cosa che mi era passata di mente sia lunedì che ieri. Lunedì, mentre ero a lezione sulle distribuzioni di probabilità binomiale e di Poisson, il professore alza la lavangna per averne una nuova e TA-DAAAAAAAAAAN cosa appare?? Un bel pene dimensione gigante ben disegnato in tutti i suoi dettagli. Ora capisco forse perchè lo avevo cancellato dalla memoria. Però è stato divertente. Signori, queste cose accadono anche qui.

mercoledì 2 marzo 2011

I MESE

Oggi è martedì e, come gli ultimi martedì, è il giorniversario del mio arrivo qui. Ho aspettato per dire questa cosa, i conti sono sempre delicati, ma posso affermare che è il periodo più lungo che passo fuori casa. Al secondo posto c'è ormai il leggendario viaggio in Provenza-Barcellona che mi è costata la valigia. Rifettevo già qualche giorno fa ormai, che quella volta avevo gran desiderio di ritornare a casa. Questa volta è diverso. Questa volta no. Non perchè non mi manchi tutto e tutto quello che ho lasciato a Roma, anzi. Ma è una sensazione nuova di dover bastare a se stessi, quello che provo nelle famose passeggiate serali verso il supermercato.
Se dovessi dare una valutazione di questo primo mese darei un 7. Certo, manca ancora la grande vita sociale, ma per adesso reggo. Reggo anche grazie a quelle cose che mi fanno stare bene. Reggo grazie a tutti voi che mi siete vicini. Lo studio inizia a procedere, non è decollato ma procede, in cucina ormai vado abbastanza bene, oggi Thomas si è ricordato addirittura il mio nome, a volta i geni si riconoscono anche da questi dettagli. Mi manca lo sport ma risolverò questa cosa quanto prima. In compenso i soldi sulla carta funzionano: definitivamente battute le monetine maledette delle lavatrici.
Oggi in giornata mi è venuta in mente una cosa fondamentale che mi ero dimenticato di raccontare ieri. Ovviamente me lo sono dimenticato un'altra volta. Appena mi viene in mente prometto che lo scrivo.