"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

giovedì 31 marzo 2011

ITALIAN DO IT BETTER

Giornata molto positiva oggi.

Ho partecipato all'incontro di cui vi accennavo ieri, il Symposium – Nuclear Power in 2050. E' stato molto interessante, soprattutto per un serio aggiornamento sulla situazione in Giappone e per una serie di conferenze molto molto interessanti (non vi dirò gli argomenti delle migliori, per gli interessati faremo un'eccezione). Domani si continua. Per la cronaca merita una citazione il bel pranzetto che ci hanno offerto, davvero delicato e buonissimo, con un salmone per cui sarei impazzito. Sono stato zitto al tavolo insieme ad altra gente, fino a quando il ragazzo vicino a me non mi ha iniziato a chiedere qualcosa. Mi sono sicuramente più sbloccato dopo.

La cosa che più mi ha stravolto è che mentre facevamo la fila per prendere il buffet del pranzo, mi ha fermato il Prof. Kazimi (uno dei mostri sacri qui, direttore del Center for Advanced Nuclear Energy Systems che ha organizzato l'evento) dicendomi: "Sei tu il Visiting Student italiano che lavora con Todreas?". Io non mi ero mai presentato molto per vergogna verso questo alto personaggio un po' perchè non ho avuto modo di conoscerlo per il mio lavoro. Fatto sta che mi è abbastanza preso un colpo. Giancarlo dice che al dipartimento sicuramente mi conoscono tutti, con la storia della application. E che Kazimi, avendo pochi soldi, voleva vedermi di persona. E in ogni caso rimane un punto fondamentale a cui non mi sono ancora abituato. I professori ti trattano (quasi) alla pari. Non c'è la differenza di classe che c'è in Italia. Qui anche i professori più prestigiosi si fermano a salutarti, sanno chi sei, si interessano, mangiano insieme a te. E soprattutto si fermano ad ascoltare gli studenti che fanno ricerche in campi non di loro competenza, perchè riconoscono che ne sanno più di loro.

Mi dispiace ma a questo punto devo buttare fuori una riflessione che non mi fa dormire la notte da molto tempo ormai. Mi piacerebbe approfondirla, ma ora non ho tempo. Chissà in futuro. La riflessione è questa: qui i professori hanno questo tipo di "umiltà intelletuale". Professori del MIT. Da noi in Italia siamo riusciti nell'impossibile, a costruire dei mostri. L'unione tra la follia di una cultura di massa e il Grande Fratello ha fatto sì che ognuno ormai pensa che leggendo una cazzata su un giornale o su internet possa capire un argomento, alla faccia di chi ci ha sbattuto la testa per anni. Siamo tutti economisti, avvocati, ingegneri (soprattutto nucleari), farmacisti, medici. Tutti sappiamo tutto di tutto. E' una vergogna. Perchè il risultato di questo processo sociale è che, essendo in realtà una massa di caproni, ci beviamo le cazzate dette dal primo deficiente che passa solo perchè fa un ragionamento che sembra sensato. Non dimenticando che i sofismi, l'oratoria, esiste da quando è nato l'uomo (un po' dopo OK, ve lo concedo). Una volta l'opinione del Commercialista, dell'Avvocato, dell'Ingegnere, del Farmacista, del Medico era legge. Ora invece ne sappiamo più noi e facciamo di testa nostra. Bello. Badate bene, non mi tiro assolutamente fuori da questa critica: chissà quante cazzate mi sono bevuto anche io, credendo in maniera presuntuosa di pensarla nella maniera giusta.

Scusatemi per l'esplosione ma tant'è. Torniamo a noi, al titolo del post di oggi. Sì, perchè è proprio vero: Italian do it better. Oggi al Symposium hanno parlato due Italiani, il Prof. Buongiorno e un altro signore abbastanza giovane, che ha fatto la presentazione tecnica più interessante. Entrambi sono stati mostrati come i nuovi leader della nuova generazione che sta entrando nel mondo nucleare. Alla presentazione del Prof. Buongiorno è stato sottolineato come in questo momento al dipartimento di nucleare del MIT ci sono tanti italiani e forse altri ne arriveranno (anche come altri professori). Parlavamo con Giancarlo con You-Ho, ragazzo coreano (perciò col trattino ahahah). Ci diceva che secondo lui l'Italia al MIT era la nazione con il maggior rapporto studente per centrale operante nel proprio paese. Ci vuole poco, gli ho detto, questo rapporto tende drammaticamente all'infinito! Quando ha capito che in Italia non abbiamo centrali operanti prima si è sconvolto, poi ci ha chiesto "e allora perchè avete deciso di studiare ingegneria nucleare???". Quando ho raccontato questa scenetta al Prof. Buongiorno (che si è fermato lui a salutarmi ovviamente) mi ha detto che la cosa è semplice, siccome in Italia non abbiamo possibilità dobbiamo emigrare. Considerazione smart o amara verità?

Finita la giornata (almeno così pensavo) prima ho accompagnato Giancarlo a fare la spesa, gli ho raccontato della famosa salsiccia italiana e lui ridendo mi ha detto che poteva essere un metodo interessante per approcciare, poi lui si è fermato in residenza da me e abbiamo fatto una partita a ping pong (il fatto che abbia vinto io ha poca importanza). Dopodichè siamo rimasti a parlare per un bel po' di tempo, di musica, politica, società. Tutto molto interessante e stimolante. Finchè non è arrivato Alessandro, ragazzo anch'esso proveniente da La Sapienza e ora studente PhD in Ingegneria Spaziale. Abbiamo parlato molto anche con lui, è figlio di una pianista molto famosa, ci ha invitato ad un concerto che la mamma terrà qui a Boston per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Credo che ci andrò, l'8 aprile. Siccome poi a na certa s'era pure fatto tardi abbiamo organizzato una cenetta al volo con i miei spaghetti, il suo sugo e il macinato che aveva comprato Giancarlo. Da paura. E' stata una bella conoscenza, una ragazzo molto delicato e valido. Andrò a salutarlo ogni tanto. Mi fa piacere.

PS: La ragazza di Stefano (con il quale ho avuto un'interessante discussione oggi sul suo lavoro alla presentazione dei lavori degli studenti dopo il Symposium) ovviamente non si chiama Stephanie ma Lindsay. L'importante è rendersi conto di aver detto una cazzata prima di incorrere in peggiori figuracce :P

4 commenti:

Anonimo ha detto...

l'amara considerazione sullo stato della situazione italiana mi trova perfettamente d'accordo.
per lavoro mi capita spesso di incontrare dei personaggi quantomeno surreali che hanno letto qualcosa su internet e pretendono di fare i "fenomeni" sul mio mondo lavorativo (nello specifico i database).
anni fa, quando stavo agli inizi come dba mi è stato proposto un lavoro ed ero molto indeciso se accettarlo o meno perchè dopo una chiaccherata assolutamente "neutra" tecnicamente parlando, il capo progetto voleva assumere me per il lavoro che stava seguendo.
io invece mi sentivo inadeguato per la mansione perchè - con poca esperienza - non pensavo di essere all'altezza.
lui mi guarda e mi fa: "si vede lontano un miglio che sei una brava persona, e soprattutto non hai idea di quanti monnezzari (testuali parole) girino nel mondo informatico".
questo lungo aneddoto per dire che purtroppo di presunti "esperti" ce ne sono a bizzeffe.
ci credo che rimani sconcertato quando vedi che i professori ti trattano da pari a pari, non ti nego che pur avendo solo "sfiorato" il mondo accademico conosco come vanno le cose nelle nostre università ed ogni volta che leggo i tuoi resoconti mi viene spontaneo dirmi "ma va???", "ma pensa te...", "stanno proprio avanti..." e via discorrendo.
sono ormai convinto che l'unica cosa che potrebbe salvare il nostro paese dal decadimento sia un nuovo risorgimento, ma allo stato attuale delle cose non vedo molta luce. finchè continueremo a crederci i più furbi del mondo ed a percorrere sempre la strada più breve o comunque sempre quella più paracula non andremo da nessuna parte.
finchè continueremo a rincorrere i "soldi facili" e le scorciatoie continueremo a farci del male, finchè continueremo a stare davanti alla televisione (soprattutto quella di un certo tipo) le cose continueranno ad andare così.
una delle mie frasi preferite è che "il lavoro paga sempre".
chissà quanti italiani, su base statistica, sarebbero d'accordo.
scusa il contro sfogo ma quanno ce vò ce vò...porcodequè!
g10

Anonimo ha detto...

bella giornata!!!! sono proprio contento!!! qua iniziano a conoscerti un po' tutti!!!! Cmq vedi di continuare così e voglio che arrivi ad ottenere biglietti gratis anche per il prossimo concerto di Katy a boston attraverso conoscenze come il concerto dei 150 anni di unità d'Italia!!!!ahahahah ;D
P per Pier

Dot ha detto...

Offro le mie scuse per non aver inserito tra le professioni ormai poco ascoltate e torto gli informatici e gli architetti, entrambi degni di essere a pieno merito all'interno di questa poco gloriosa ahimè lista.

4 Pier: i biglietti per quel concerto mica so aggratise, anche se ce li abbiamo gratis una volta a settimana per sentire la Boston Sinphony Orchestra. Katy Perry non ti preoccupare: altro che Brittany, damme solo il tempo di conoscerla di persona e poi andiamo direttamente a cantare sul palco tutti e due ahahaha :D

Anonimo ha detto...

ho un idea.. dici che Katy può entrare nella Boston sinphony??? almeno ci andiamo a gratis!!!!! :D cmq sta stronza vuole 100 euri non mi ci fà pensà che mi viene da rinnegarla!!
P x Pier