"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

venerdì 1 luglio 2011

EMOZIONI

Non è la canzone di Battisti che ispira il titolo a questa giornata, bensì quello che ho davvero provato. Cercherò di fare un po' di ordine tra i pensieri un po' confusi di questa nottata con qualche bicchiere di vino e una lattina di birra sul groppone.
Oggi avevo la riunione con Todreas e Driscoll. E' andata benino. Ma era l'ultima. Non ero preparato psicologicamente a questa eventualità - ero sicuro li avrei potuti salutare la prossima settimana - ma così è stato. E allora mi sono dovuto sentire dire da Driscoll (che ricordiamo, è uno degli ideatori del progetto su cui Terrapower, società finanziata da Bill Gates, sta investendo miliardi di dollari, vedere qui) "Grazie per il tuo lavoro". Mi veniva da rispondere: "qui non ci siamo capiti chi è che deve ringraziare chi!", ma questi sono i Professori qui. Todreas mi ha ringraziato soprattutto per il libro, ha detto che è stato un lavoro importante e che mi inserirà tra gli altri ragazzi nei ringraziamenti del libro. Ancora non ci posso credere. Inoltre ho chiesto a Todreas - non potevo rimanere tutta la vita con questo dubbio - sulla famosa storia di Forsberg e dell'ammissione. Mi ha detto che per sua esperienza se Forsberg non dice niente si vede che non ha fondi. Se fosse così, tutte le mie responsabilità sulla mancata ammissione verrebbero meno. L'ho salutato non credendo ancora a quello che stavo facendo. In ogni caso ci terremo in contatto, tra le ultime cose della tesi e, spero, anche in generale dopo aver finito.
Tornato in ufficio le cose non sono andate meglio: oggi mi scadeva la carta, la famosa MIT ID di cui parlavamo la prima settimana in cui sono stato qui (ieri mi sono riletto i post di quel periodo...). Non potrò rientrare in ufficio, a meno di non citofonare al portone del palazzo o beccare qualcuno che entra e imbucarmi. Io per sicurezza ho tolto tutto. Le foto lo dimostrano. La sensazione di togliere tutta è stata brutta, oggettivamente. In quella scrivania mi sono costruito il mio mondo, con lo schermo, il mouse, la marea di fogli foglietti e fogliacci, i bicchieri sporchi di caffè e tutto il resto. Vedere alla fine un tavolo vuoto di nuovo è stato brutto. Così come togliere tutto, qualsiasi traccia della mia presenza lì. Ho lasciato in realtà la Palma Pasquale che avevo appeso: è un simbolo per chi arriverà in quell'ufficio.

Come se non bastasse ho sentito poi i miei, che mi hanno detto che a Roma sono arrivati documenti ufficiali dalla Francia, in cui mi chiedono conferma dell'interesse per il dottorato lì entro 10 giorni. Appena torno a Roma lo manderò, in assenza di vere alternative. Ma anche quello, una bella emozione.
Come se non bastasse, sto provando ad subaffittare la stanza per il periodo in cui non sto qui. Ero già in parola con un ragazzo per il periodo tra il 12 e il 22 luglio (ho responsabilità fino al 31 luglio) quando mi contattano delle persone per tutto il mese. Sempre per essere corretto scrivo a questo ragazzo spiegando la situazione e dicendo la verità. Lui in tutta risposta, in vece che arrabbiarsi, mi ha detto che mi pagherà 100$ di più del dovuto per il mancato incasso. Qualcuno un minimo carino ancora c'è in giro. La stanza è sua. Per adesso ci rimetto sempre un po', però pazienza, chissà che non riesca ancora ad affittare la stanza per il periodo in cui è libera.
La serata come al solito con gli harvardiani. Sono contento per due motivi: 1) siamo andati al cinese, che è sempre meglio di qualsiasi ristorante etnico strano (tranne forse che del tibetano, anche se in realtà quello di stasera era un hong-konghese); 2) dopo la cena siamo rimasti a giocare in stanza di Alex, ad un divertente gioco di carte un po' alcolico. Sono contento perchè mi sono emancipato da Chiara e sono rimasto anche dopo che lei se n'è andata a dormire. Mi sono divertito con loro. Al ritorno in stanza - a piedi, come sempre - i pensieri sono tornati tutti, sia quelli della mia mente che del mio cuore. Però, almeno per un po', siamo riusciti a coprirli sotto al tappeto. Ora che ce li abbiamo davanti di nuovo, almeno potremo dire di aver passato una serata divertente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bel post complimenti...:) mi ha fatto piacere leggere il tutto...:)
g10

Dot ha detto...

In diretta oltretutto!! :D:D
Il blog ti saluta, che quando ritornerai avremo chiuso baracca e burattini (per lo meno da qui...).
Il grazie per la presenza quotidiana che è diventato appuntamento fisso per un bel sorriso di inizio giornata è doveroso quanto banale... ma so che in ogni caso so che tutto il resto che c'è dietro a questo grazie già lo sai ;) Un abbraccio forte!!!!!!!