"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

martedì 5 luglio 2011

JULY 4th

Il giorno dell'Indipendenza, giornata mitica di cui mi parlò addirittura Todreas al nostro primo incontro, è andato molto bene. Sveglia tardi, nel pieno rispetto della tradizione festaiola, con tanto di muffin portati dalle ragazze da Dunkin' Donuts. Ovviamente non li ho toccati :) Dopo un (bel) po' di tempo su skype per faccende importanti, piscina con gli altri mattacchioni, con tanto di partita a pallanuoto con una palletta improponibile di plastica forata da utilizzare insieme a una mazza da baseball per fare giocare i bimbi. Però è stato troppo divertente. Ridendo e scherzando si è fatto quasi ora di cena, che abbiamo passato al ristorante dell'albergo. Per carità, tutto buono, ma non ci puoi fare aspettare 3 ore per un piatto e mezzo ciascuno. Niente mancia. Però i dolci erano squisiti :D:D Prese poi tutte le nostre cose (ed erano tante, vi assicuro che erano tante!!) ci siamo rimessi in viaggio verso Harvard. Durante il tragitto numeri di Alex lo svizzero, che non solo ha organizzato una gara tipo Sarabanda tra di noi, ma soprattutto ha messo American Idiot dei Green Day, scatenando la risposta piccata della compagna di stanza (americana) di Chiara, visto che era proprio il 4 luglio. Lui, un mito. Sulla metro come al solito il soggetto me lo becco io, un signore abbastanza avvinazzato che ha cominciato a parlarmi in modo molto confuso del mondiale di calcio femminile, scatenando l'ilarità degli altri che mi vedevano parlare con questo tizio. Io ho cercato di dargli corda il più possibile poverino, anche se non sempre si seguivano i suoi ragionamenti. Tornati ad Harvard, giusto il tempo di uscire per andare (di nuovo, non è stata colpa mia!!) a mangiare qualcosa: e a quel punto non ho resistito a mangiare dei bei pancakes, che ancora mancavano all'appello in questi cinque mesi americani. Tornati poi in stanza di Alex cantando (io e altre due del gruppo) canzoni di Britney Spears che hanno fatto la storia, ci siamo rimessi a fare la "sarabanda". Ma domani loro hanno di nuovo lezione, e la serata è finita relativamente presto. La passeggiata di ritorno notturna, ormai, è uno dei piaceri della vita ;)
Per adesso accenno soltanto una cosa che credo tratterò meglio domani sera: c'è stato un momento della serata in cui a pensare di tornare a casa, m'è presa veramente a male. E forse, in questo caso, tanto male non è.

1 commento:

Anonimo ha detto...

'azz...racconta racconta!!! :)
g10