"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

lunedì 12 settembre 2011

LA VERITA'



A volte sfogarsi dicono che faccia bene, e allora eccoci qui per confessarmi e confessarvi una cosa: la verità il MIT e Boston mi mancano da morire. Rivedo film o pezzi di film ambientati li per rivedere i luoghi che ho imparato a conoscere e ad amare, dove sono cresciuto tanto in questi mesi e che alla fine mi sono rimasti nel cuore. Mi mancano le serate passate ad Harvard insieme a Chiara e al resto del gruppo, mi manca la cupola nel cortile centrale, mi mancano le paseggiate sempre a piedi nella bassa Cambridge, mi manca l'attraversare il ponte e trovarsi nel bel mezzo della traversata a metà del fiume gigante, mi mancano i tombini e le torri fumanti, le casette di mattoni rosse basse di BackBay e di Harvard, mi manca il Prudential Center e la John Hancock Tower che con i loro profili ti tenevano sempre compagnia, mi manca la lucetta nel palazzo sotto al John Hancock che se il giorno dopo era bel tempo segnava luce blu e se era cattivo tempo luce rossa (cosa che ho iniziato a conoscere a apprezzare solo nell'ultimo mesetto).
La verità è che tra poco parto per la Francia e la cosa mi mette un po' di tensione. Inizio un po' a vedermi gatto, con nove vite. Se partire per Boston è stato un po' morire, eccoci già alla seconda botta in meeno di un anno. Speriamo solo che me ne rimangano un po' più di sette, di vite. E che in Francia possa trovare lo stesso un bell'ambiente che possa farmi sentire sereno e contento.
Paolo mi disse una volta, citando Luca Marani: vola solo chi osa farlo. Peccato che abbia sempre sofferto di vertigini. Ma dopo un primo momento di "acclimatatio", ultimamente, ho fatto grandi cose in quota. Staremo a vedere.

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