"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

lunedì 27 giugno 2011

SUMMER SCHOOL STUDENTS

In una giornata che doveva prevedere la Messa per il Corpus Domini e una passeggiata pomeridiana con Chiara e chi con lei, si è rivelata di tutt'altro indirizzo. La Messa è colpevolmente saltata (ma Mi perdonerà per questo) per motivi vari. Il pranzo veloce, un pomeriggio passato tra genitori, golf (stavolta il putt d'oro non ha fatto il suo dovere ma proprio mentre stavo vincendo hanno deciso di squalificarmi...golfopoli!!!!) ed altri aiuti, per quanto mi è possibile, sembravano far scivolare la giornata verso il solito mortorio. Chiara non si faceva sentire. E invece eccola poi che mi manda un messaggio dicendo che la sera andavano con un po' di gente che aveva conosciuto ad Harvard a mangiare dal messicano e se volevo andare. Siamo andati, dopo aver aspettato mille ore gente che aveva riunioni di dormitorio varie (per spiegar loro, tra le altre cose, che se vogliono fare un party in stanza con più di 10 persone devono chiedere l'autorizzazione..ahahah, bella battuta!!), a questo ristorante. Eravamo: io, Chiara, due americane, tre greche, uno svizzero e una scozzese. Peggio de na barzelletta. Dopo la cena si è aggiunto un altro americano, un'altra greca, e siamo andati nella stanza dello svizzero a chiacchierare un po'. Fatto sta che è stata una piacevole serata, come ce ne sarebbero dovute essere molte altre. Ma tant'è.
Sulla via del ritorno, dopo aver scoperto che la metro era chiusa, che non volevo prendere il taxi e che la prima direzione di Mass Ave che avevo preso era quella sbagliata, ho imparato una cosa fondamentale. Camminare a lungo con la vescica gonfia è davvero molto brutto.
Sula via dell'andata, sempre a piedi per le meravigliose stradine interne di Cambridge, ho visto questo. Mi ha fatto veramente troppo ammazzà da ride.
In entrambi i casi la mappa che dico io mi ha sempre accompagnato. Come al solito, come sempre.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma cos'è di preciso??? :):):)
e cmq noto che la vescica non era così piena, visto che hai trovato il tempo anche di fare qualche foto...;)
g10

Dot ha detto...

E' un cavallo fatto di tutti pezzi di metallo, compresa un marmitta in tutta la sua lunghezza!!
La vescica era molto più che piena, quella foto l'ho fatta all'andata quando era ancora giorno :P e comunque la vescica era piena perchè proprio nel momento in cui sono uscito c'era uno dei miei simpatici compagni al bagno...io ero pure al limite del ritardo...quando si dice il tempismo