"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

lunedì 21 febbraio 2011

CHE DOMENICA BESTIALE

E' proprio il caso di citarla, la canzone di Concato.

1) Sono andato a Messa e, fin qui, tutto ok.
2) Spesa e pranzo: ho cucinato il risotto dell'altra volta a cui ho aggiunto quello che mancava: petto di pollo in salsa al curry. Una botta pazzesca, di una tossicità inaudita. Però non era male :P
3) Preso dai sensi di colpa per questa botta eccessiva per il mio fegato, decido di andare a fare una passeggiata a prendere la bicicletta di Giancarlo che stava a una quindicina di minuti a piedi dalla residenza.
4) Sfidando il vento gelido che anche oggi non ci ha risparmiato (meno di ieri comunque) ho preso coraggio e fatto quello che volevo fare: andare alla ricerca di Margaret Street, la strada dove abitava la mia bisnonna. Ci sono arrivato facilmente in bici in un quarto d'ora, sfidando salite alla Pantani (in realtà falsipiani per me insostenibili) e freddo. Sulla strada mi sono trovato davanti il Garden, mitico
stadio dei Boston Celtics. Toccherà pure a lui.
5) Margaret Street è un posto strano, oserei dire fiabesco. Trasuda delle storie dei migranti che in quel posto vicino la baia hanno stabilito le proprie case. Ho sempre pensato che fosse retorica dire che un posto sconosciuto ha qualcosa di familiare. Eppure è proprio quello che ho sentito stando lì. Sapere che una parte della mia famiglia, dei miei antenati, passeggiava su quella strada, beh, è stato veramente qualcosa di forte. Ci tornerò con più calma.
6) Ho chiesto ad un vecchietto che sembrava avere un centinaio di anni se si ricordava della mia bisnonna: dice di no, peccato, sarebbe stato bello.
7) Ho fatto in bicicletta il ponte, come in 21. Prima l'avevo fatto solo a piedi. Fico.
8) Sono tornato in residenza zuppo: ho sentito Vale che domani parte e poi sono andato a fare una meritata doccia. E lì viene il bello della giornata, la ciliegina sulla torta. Finita la rilassante doccia calda vado a riaprire la porta della stanza dicendomi "chissà dove ho messo le chiavi...". Le chiavi ovviamente erano DENTRO la stanza chiusa a chiave. Sapevo che sarebbe successo. Ne ero certo, era questione di giorni. E' successo forse nel momento peggiore, come zuppo e solo con l'accappatoio addosso e soprattutto con Wei Chun (l'unico che poteva darmi una mano in qualche modo non in appartamento. Terrore. Avevo paura che potesse ritornare direttamente stanotte, visto che domani è festa qui. Allora, infreddolito dall'accappatoio bagnato, ho deciso di rientrare in doccia per stare caldo.
Allorchè la mia coscienza maschile mi ha detto: "Brutto deficiente, hai combinato la frittata e ora la paghi. Tira fuori le palle e vai al Front Desk a chiedere il doppione per entrare, che se il cinese si presenta alle due di notte voglio vedere che fai sei ore sotto la doccia, cazzone". Gli ho dato retta, con la condizione che prima avrei chiesto di andarci al primo passante, sperando di indurgli pietà nel vedermi solo con un accappatoio addosso. La sfortuna è stata che il primo passante era un tizio ariano nazista che, alla mia richiesta di aiuto, mi ha squadrato male e mi ha detto: "ehi, dammi la tua cardidentificativa" e io gli ho risposto ovviamente "(Brutto testa di cazzo) sta dentro pure quella!" (la parentesi non l'ho detta ma l'ho pensata). Il bello è che, visto che sulla porta c'è solo il nome di Wei Chun, lui leggendo mi ha detto che sarei dovuto essere cinese (non sono solo io a pensare che sono tutti cinesi!!!) e avoja a dirgli che è il mio compagno di appartamento... il nazista ariano ha deciso quindi di accompagnarmi al front desk, visto che se non c'era nessuno non sarei potuto neanche rientrare al building senza card, e vedere che succedeva. Per farlo e temprarmi ovviamente siamo passati per la via più breve che però prevede una breve uscita all'aperto. Per me con i capelli e l'accappatoio umile e in ciabatte è stato un momento indimenticabile, come camminare seminudo nei corridoi della residenza. Per fortuna c'era una tizia che sorridendo mi ha dato la chiave. Scherzo finale: rientro, mi vesto, riporto la chiave, rientro e... Wei Chun era tornato e si stava facendo la doccia. Incredibile.
8) Ancora sconvolto per l'accaduto ho deciso per una cenetta leggera. Mentre mangiavo ho intravisto l'All Star Game ma poi dovevo andare a riprendere il bucato ad asciugare (l'asciugatrice oggi mi si è mangiata un'altra volta 0.75$ stavolta non so perchè; meno male che avevo la scorta!) e sono rientrato in stanza per aggiornarvi come sto facendo :D

Vi lascio con qualche foto di Margaret Street, la bella avventura di giornata e con una foto di una veduta più "americana" di Boston.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

mo per carità...quello sarà pure stato ariano e nazista, ma comprendi che trovarsi uno in accappatoio e ciabatte con tratti caucasici che afferma di essere un compagno di stanza di uno che invece non ha proprio il nome da italiano...:):):)
ihihihihihihihihihihih dopo aver letto sto ridendo da tipo 3 minuti di fila...che bastardo che sono!!!
hai pensato a fare una copia della chiave e a lasciarla in un posto esterno? (non dico sotto il classico vado di fiori che immagino non avrete ma qualcosa di simile...sai per le emergenze).
comunque secondo me quello che hai pensato e non gli hai detto potevi dirglielo in italiano, almeno ti sfogavi un attimo...e cmq dannato Wei Chun che non c'è mai quando serve!!! :):):):):):):)
scommetto che quando gli hai raccontato la storia ha pensato che nonostante tu lo confonda con gli altri 20 milioni di asiatici sei una bella persona.
poi ti ha incendiato l'accappatoio ancora bagnato.
g10

Dot ha detto...

ti giuro che stamattina quando ho letto i tuoi commenti per poco non sveglio il cinese per quanto ridevo: mi immaginavo tutta la mia camera che prendeva fuoco ahahahah ma poi ho pensato che se lo svegliato il prossimo a prendere fuoco sarei stato io e allora mi sono contenuto :P

ps ancora rido mentre rileggo il commento!!

Anonimo ha detto...

beh immagino che sicuramente l'avrebbe presa bene.
e tanto per cambiare dopo aver pensato che tu alla fine sei una bella persona avrebbe incendiato il tuo materasso.
ed avrebbe iniziato a ridere.
g10