"E' proprio dei giovani come voi essere affascinati da stregoni e sortilegi, e pensare che a essi sia riservato il privilegio di donare la fortuna e cambiare la vita.Ma esistono altre persone che compiono miracoli e prodigi, nascoste negli angoli della città e della storia.
Se vedi uno stregone con un copricapo di piume di orokoko che cammina sopra i tetti, fa volare le edicole e fa cadere polvere d'oro sui passanti, può darsi che la tua vita stia per cambiare, ma molto più probabilmente stai vedendo un video musicale.
Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell'indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone....."
(Stefano Benni, "La compagnia dei celestini")

venerdì 25 febbraio 2011

TESI

Per fortuna il titolo del post di oggi non è un aggettivo plurale ma un nome femminile singolare.
Ho avuto l'incontro con Todreas oggi, e vale la pena riportare alcuni dettagli. Premessa: è andato meglio, i professori sono stati molto contenti che ho portato loro una copia per uno di quello che avevo scritto numerando le pagine :) mancava il nome e la data, cercherò di essere ancora più preciso la prossima volta. La tesi inizia a prendere forma, credo di aver capito cosa devo fare nel breve e nel lungo periodo. Già mi sembra un passo in avanti. Ma non è di questo che voglio parlarvi.
Invece che nell'ufficio di Mago Merlino - pardòn, Professor Todreas, abbiamo tenuto il meeting nella sala delle riunioni del dipartimento. Non vi sto a dire le sedie e il tavolo di legno intarsiato. Non vi sto a dire nemmeno che mi hanno messo a capotavola (no, non è il posto del capo, già me lo hanno chiesto: per quello c'è un trono sul lato che dà all'esterno dell'edificio..un trono, non scherzo!). La cosa che più mi ha colpito invece è stato vedere la foto di Todreas sul muro, con una scritta che la miopia e l'oggettiva piccolezza dei caratteri non mi permettevano di leggere. Finita la riunione, mentre cercavo di mettere ordine al malloppo di roba che mi hanno dato, sono andato a curiosare. Era una targa in quanto capo del dipartimento. Vabbè. Poi in realtà scorro gli altri nomi. E la vista mi cade su questo signore austero, Norman Rasmussen, autore del celeberrimo Rapporto Rasmussen, pietra miliare della scienza nucleare civile. E allora ho realizzato dov'ero, chi ha messo piede in questi luoghi e chi è stato uno dei successori di tale personaggio. Il Professore dall'aria simpatica che mi stava dicendo in quel momento, "Fransiesco, see you in a moment", visto che la lezione sarebbe cominciata entro una decina di minuti. Il tempo di riprendermi dalla folgorazione e prendermi un caffè per dimenticare (cosa poi?).

A parte il resto nessuna novità, ho scambiato due parole a fine lezione con un altro italiano del dipartimento (il quarto, mò dovrebbero essere finiti), mi ha fatto piacere, spero almeno di poterlo salutare adesso...

La cosa che più mi fa rosicare è che durante il giorno mi vengono in mente mille cose da scrivere sul blog ma molte, troppe, me le dimentico. Mannaggia.

Finisco con un brano che già volevo scrivere ieri, prima di rendermi conto che il computer era spento e io già dentro al letto. E' una citazione del libro che sto leggendo. In realtà anche lì è una citazione del libro originale, una citazione di una citazione insomma. Una citazione al quadrato quindi. Ok, la faccio finita, scusate.

"...Ora, se l'elemento osservato è la stessa esattezza, lo si isola e lo si lascia sviluppare, lo si considera un'abitudine del pensiero e un atteggiamento di vita e si fa in modo che la sua forza esemplare influisca su tutto ciò che tocca, così si arriva a un uomo in cui si forma una paradossale combinazione di esattezza e di indeterminatezza. Egli possiede quella incorruttibile, voluta freddezza che rappresenta il temperamento che coincide con la precisione; ma all'infuori di tale qualità tutto il resto è indefinito."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

le stabili condizioni dell’animo, che sono garantite da un’etica, hanno scarso valore per un uomo la cui fantasia tende ai cambiamenti; e soprattutto quando l’esigenza di un massimo ed esattissimo adempimento si traspone dal piano intellettuale a quello delle passioni, si ha, come si è accennato prima, lo stupefacente risultato che le passioni scompaiono e al loro posto compare qualcosa di simile a un fuoco primigenio di bontà.

poi se vuoi citare musil sentiti libero! :)
g10

Dot ha detto...

Mò me dici come cavolo hai fatto...sò che non hai banalmente copiato e incollato su google, quindi mi devi delle spiegazioni...e non mi dire che certe cose devono rimanere segrete!! :D

Anonimo ha detto...

sai cosa faceva dire sir arthur conan doyle al personaggio che l'ha consacrato come scrittore, ovvero il buon sherlock holmes?
"dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità"
...quanto so' bastardo...
g10